I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata, Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, rilanciano la proposta, già contenuta nel piano per il lavoro, la crescita e la coesione, di destinare le risorse del bonus idrocarburi alla costituzione di un fondo regionale per il contrasto delle povertà, al sostegno di un reddito di inserimento e reinserimento per i disoccupati e, più in generale, per realizzare un piano straordinario anticiclico attraverso l’impiego diretto in nuove attività di forestazione e lotta al dissesto idrogeologico, nel recupero e nella valorizzazione dei beni culturali, nella ristrutturazione degli edifici scolastici, in attività di assistenza sociale, ecc.
Per Genovesi, Falotico e Vaccaro “non è con la demagogia e la ricerca del facile consenso che si possono affrontare questioni di portata drammatica quali sono la mancanza di lavoro, l’impoverimento di ampie fasce della società lucana, l’indebolimento del tessuto produttivo; fenomeni che si accompagnano ad un crescente clima di sfiducia verso le istituzioni e la politica. In uno scenario di finanza pubblica che appare in larga misura ancora condizionato dalle politiche di austerità recessive imposte dagli organismi internazionali – continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – non possiamo permetterci di sprecare ulteriori risorse in una misura, come la carta carburante tanto cara ai partiti di centrodestra, che si è dimostrata a conti fatti iniqua e regressiva, così come i sindacati confederali lucani avevano fatto prontamente notare al suo varo in pompa magna”.
Secondo i leader di Cgil, Cisl e Uil “se si facessero converge le risorse del bonus carburante e quelle già destinate al Copes e al fondo per la non autosufficienza, si determinerebbero le condizioni per attivare interventi di politica sociale a favore di almeno 15 mila nuclei familiari deboli, con ricadute positive tre volte superiori alle risorse investite. Su questo terreno può, anzi deve esserci la convergenza di tutte le forze politiche, economiche e sociali. In tal senso ravvisiamo la consapevole posizione assunta dal presidente Pittella che va nella direzione di quanto sostenuto e auspicato da Cgil, Cisl e Uil, ma sarebbe quanto mai opportuno che anche i partiti del centrodestra riflettano sulla necessità di rivedere una misura certamente popolare ma profondamente antisociale in quanto esclude dai benefici i non patentati, come anziani e minori, che costituiscono il segmento più fragile e bisogno della società lucana. Quello che consegniamo alla buona volontà della politica è un grande patto di solidarietà per affrontare le forme più estreme di indigenza e porre le basi per una ripresa che sia la più equa e inclusiva possibile”.