Lavoro, solidarietà, sicurezza. Sono i temi che faranno da filo conduttore del Primo Maggio lucano, come da tradizione ricco di iniziative in tutta la regione. La manifestazione principale è in programma a Lagonegro, nel piazzale antistante l’imbocco della galleria Renazza, una delle ultime opere sulla carreggiata nord del tratto lucano dell’autostrada Salerno-Reggio, teatro lo scorso 30 marzo di un tragico infortunio mortale, costata la vita all’operaio Giuseppe Palagano, 55 anni, originario di Nemoli. Proprio alla famiglia Palagano i segretari dei sindacati edili di Cgil Cisl Uil consegneranno una targa commemorativa per tributare un pensiero affettuoso alla figura del collega Giuseppe e come monito a non abbassare la guardia sul tema cruciale della sicurezza sui luoghi di lavoro. Per Cgil Cisl Uil quella della sicurezza è una battaglia di civiltà che va combattuta senza risparmio in un paese che non può certo considerarsi civile se quotidianamente deve aggiornare il rosario dei caduti sul lavoro.
A Lagonegro interverranno i segretari generali delle tre confederazioni lucane: Alessandro Genovesi per la Cgil, Nino Falotico per la Cisl, Carmine Vaccaro della Uil; previsti anche gli interventi di alcuni lavoratori che porteranno sul palco della Renazza le testimonianze di chi non ha lavoro, di chi il lavoro lo ha perso e di chi lavora in condizione di precarietà. Il comizio inizierà alle 10:30. Altre iniziative sono previste in provincia di Matera: a Irsina, in Piazza XXV Luglio, alle 12, e a Montescaglioso, in Piazza Roma, alle 18, con la partecipazione dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil.
La festa del Primo Maggio sarà l’occasione per rilanciare la piattaforma sindacale di Cgil Cisl Uil e in particolare le proposte contenute nel piano per il lavoro, la crescita e la coesione. La creazione di occupazione buona, stabile e sicura, il rilancio dei consumi, la tutela delle fasce sociali più fragili: anziani, giovani, disoccupati, cassintegrati, sono le priorità che il sindacato confederale lucano consegna alla classe politica e imprenditoriale della Basilicata, mentre si consumano gli ultimi scampoli di una crisi drammatica che ha chiuso fabbriche, distrutto posti di lavoro, aumentato il disagio sociale. Dal palco della Renazza si leverà forte il grido di una Basilicata che vuole risorgere dalle ceneri del suo declino, che rivendica investimenti, posti di lavoro, infrastrutture, ma anche il rispetto che si deve a una comunità che ha dato tanto al paese, soprattutto sul piano energetico; una regione che vuole tornare a vestire i panni della lepre di un Mezzogiorno che riprende il cammino della crescita e dello sviluppo, per tutti e non solo per pochi.