“Il governo Renzi come i suoi predecessori si accanisce contro i dipendenti pubblici ma si guarda bene dal mettere mano agli sprechi e alle ruberie della politica e alla pletora di municipalizzate che affogano nei debiti e dilapidano i soldi dei contribuenti”. È duro il commento del segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, alla decisione del governo di bloccare i contratti pubblici anche per il 2015.
“Non è vero, come sostiene la ministra Madia, che non ci sono le risorse; le risorse ci sono se si vanno a prendere nei santuari intoccabili degli enti strumentali, delle municipalizzate e dei consorzi, nonché nella miriade di incarichi e consulenze d’oro ancora molto diffuse. Forse, al netto degli annunci roboanti, al governo Renzi non piace la spending review apparecchiata dal commissario Cottarelli, che ha calcolato in almeno mezzo miliardo di euro il risparmio ottenibile dalla sola riduzione delle municipalizzate, e preferisce prendere i soldi al bancomat del lavoro pubblico. Possibile – si chiede Falotico – che su 800 miliardi di spesa pubblica debbano essere sempre i lavoratori del pubblico impiego a sobbarcarsi l’onere di un risanamento che continuiamo a non vedere?”.
“Se Renzi non ha il coraggio di pungersi le mani nel ginepraio degli sprechi pubblici, perché vorrebbe dire inimicarsi i grandi centri di potere che tengono in ostaggio il paese, lo dica chiaramente senza ricorrere a fantasmagorici giri di chiacchiere per giustificare il tartassamento di chi tiene in piedi settori nevralgici per la vita dei cittadini come scuola, sanità e sicurezza”. Per il segretario della Cisl “una seria riforma della pubblica amministrazione deve passare necessariamente per la valorizzazione delle professionalità degli impiegati pubblici e il taglio dei troppi dirigenti al servizio della politica che con la scusa dello spoil system hanno devastato la macchina dello Stato, col risultato che sono lievitati i costi in maniera esponenziale ed è precipitata l’efficienza e la produttività”.
Falotico invita anche la giunta regionale ad imprimere un forte colpo di acceleratore sulla sburocratizzazione. “La semplificazione delle procedure burocratiche è un pezzo importante del patto di sistema per il lavoro e la crescita siglato da Regione e parti sociali per dare slancio all’economia lucana e rendere la Basilicata attraente per gli investitori, ma bisogna far decollare l’apposita task force che, pur nominata, non si è mai insediata, è giunta l’ora che incominci a lavorare”.