A seguito dell’incontro tenutosi il 10 dicembre presso l’assessorato alla Sanità, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e le federazioni di categoria dei pensionati hanno siglato un importante accordo che prevede l’adozione di misure concrete per ridurre i tempi di attesa delle prestazioni specialistiche. “Un’intesa – spiegano i sindacati – che costituisce solo la più recente tappa di un costruttivo percorso avviato nel mese di luglio con la presentazione da parte delle organizzazioni sindacali di una piattaforma unitaria i cui tratti essenziali sono stati recepiti nell’accordo, che pone le basi per invertire la tendenza di un fenomeno percepito dai cittadini come una vera ed effettiva limitazione al diritto alla salute”.
L’intesa focalizza l’attenzione sulla cardiologia e sulla diagnostica per immagini, dove si registrano le maggiori criticità, si è in particolare convenuto di prolungare, a partire dal mese di gennaio, la fascia oraria di erogazione delle prestazioni ambulatoriali fino alle ore 18–20, con un’eventuale estensione, se necessario, anche al sabato. Obiettivo da raggiungere dando immediata attuazione ai piani assunzionali presso le aziende del servizio sanitario regionale e garantendo l’attuale livello di spesa per prestazioni aggiuntive per il personale dipendente. Il tutto accompagnato da misure di riorganizzazione interna e dalla messa in campo di un nuovo modello di monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva ed organizzativa.
Il potenziamento tecnologico e strutturale, con lo stanziamento di diversi milioni di euro su alcune strutture sanitarie della Regione (1,6 milioni di euro per il Madonna delle Grazie di Matera, 1 milione sul Po di Melfi, 1,5 milioni per il Po di Lagonegro, 10 milioni sull’ospedale di Pescopagano per la realizzazione di un centro riabilitativo di alta specializzazione, 1 milione sull’ospedale di Villa D’Agri e 1,4 milioni per il San Carlo di Potenza) costituisce uno dei capisaldi dell’impegno economico che la Regione Basilicata ha inteso assumere per dare vigore e maggiore concretezza a questo accordo e più in generale alle diverse problematiche sottese alla vertenza salute.
Nell’incontro la Regione ha inoltre reso nota l’imminente adozione di un provvedimento volto ad affrontare la criticità legata al fenomeno del cosiddetto abbandono delle prestazioni prenotate da parte degli utenti, fenomeno la cui incidenza sulle liste di attesa non è da sottovalutare e sul quale occorre un’azione di sensibilizzazione dei cittadini.
“Sono misure importanti – spiegano i sindacati – che vanno nella direzione del rilancio della sanità pubblica a garanzia di un sistema sanitario universale, nel quale il diritto alla salute non sia solo un diritto proclamato ma un diritto di cittadinanza concretamente esigibile. Non rispondere nei tempi e nei modi necessari alla domanda di cura ed assistenza dei cittadini significa, infatti, eludere il diritto alla salute. Riteniamo che questo sia solo un primo passo nella giusta direzione; come sindacati vigileremo sull’effettivo mantenimento degli impegni assunti dalla regione e dalle aziende del servizio sanitario regionale svolgendo un ruolo propulsivo sul tavolo permanente a garanzia di quella che riteniamo una priorità nell’ambito della più ampia vertenza salute”.