Reddito minimo, ok avvio ma serve soluzione per esclusi

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, esprimono soddisfazione per l’approvazione da parte della giunta regionale dell’avviso relativo al reddito minimo di inserimento, “risultato di due anni di lotte del movimento sindacale unitario”. Evidenziano, tuttavia, “la necessità di trovare una rapida soluzione per quanti, a causa della decisione del consiglio regionale di abbassare il limite Isee a 15.500 euro, rispetto ai 18.500 euro originariamente concordati, restano fuori dal reddito minimo di inserimento. Si tratta – spiegano i tre dirigenti sindacali – di una parte significativa dei fuoriusciti dalla platea della mobilità in deroga, segnatamente coloro che, vivendo nel nucleo familiare di origine, scontano ai fine Isee il peso delle pensioni dei genitori. Tale scelta rischia di vanificare parte degli obiettivi che erano contenuti nell’accordo siglato da Regione e sindacati confederali”.

“In tempi non sospetti avevamo chiesto di non alterare il provvedimento approvato in origine dalla giunta regionale – continuano Summa, Falotico e Vaccaro – per non snaturare una misura che dovrebbe avere come obiettivo primario il reinserimento lavorativo di chi è senza occupazione e senza alcuna forma di sostegno al reddito”. Per i segretari di Cgil, Cisl e Uil “sarebbe davvero paradossale lasciare fuori dal perimetro del reddito minimo di inserimento proprio coloro che si sono maggiormente mobilitati per ottenere una misura che garantisse un minimo di sostegno al reddito e costituisse un’opportunità per rimettersi in gioco nel mercato del lavoro. Pertanto – concludono i tre leader sindacali – confidiamo in un ravvedimento operoso per consentire anche a chi oggi ne sarebbe escluso di poter beneficiare dell’opportunità offerta dal reddito minimo di inserimento”.

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