Il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, contestano la riforma della forestazione annunciata dal governatore lucano Marcello Pittella. Per i due sindacalisti “si tratta dell’ennesimo tentativo di riformare un settore nevralgico, in particolare per le aree interne della regione, spesso unica fonte di reddito per migliaia di famiglie, riforma messa in campo senza un preventivo confronto con le parti sociali. Il governatore, con un gioco di prestigio, azzera mesi di discussione sull’ipotesi di costituire un’agenzia forestale e annuncia che dal 1° gennaio 2018 la forestazione sarà delegata al costituendo consorzio unico di bonifica. Una scelta discutibile sia nel merito che nel metodo, essendo i due piani strettamente connessi. Altre riforme recenti, come quelle della sanità e dei trasporti, si stanno dimostrando inadeguate proprio perché sbagliate sul piano del metodo”.
“Una riforma che incide sulla vita di circa 5 mila famiglie e che riveste un’importanza strategica per una corretta gestione di un territorio storicamente fragile come quello lucano – denunciano Gambardella e Cavallo – non può essere assunta senza aprire un ampio e partecipato confronto con le parti sociali e il mondo tecnico e scientifico. Pittella – continuano i due sindacalisti della Cisl – persevera in un’idea di democrazia concepita come un meccanismo anonimo che partorisce decisioni e non, come dovrebbe essere, uno spazio di condivisione delle scelte politiche. Nel merito facciamo notare che il consorzio unico è tutt’altro che una realtà consolidata e affidare ad un ente dai contorni ancora evanescenti la gestione dei cantieri forestali e di 5 mila operai rischia di replicare l’infelice esperienza delle aree programma, con il loro corollario di problemi burocratici e ritardi. Per questo – concludono Gambardella e Cavallo – chiediamo a Pittella di aprire un tavolo di confronto per una riforma improntata alla più ampia partecipazione e condivisione”.