Bonanni al congresso regionale della Cisl

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Raffaele Bonanni è intervenuto nel pomeriggio di oggi ai lavori dell’XI congresso regionale della Cisl prima di partire alla volta di Torino dove parteciperà al convegno promosso da Confindustria tra sindacati e industriali per discutere (e forse firmare) il “Patto della fabbrica”. Bonanni ha lanciato un duro je accuse alla politica: “La classe politica, non solo quella italiana, pur di avere il consenso, hanno distribuito i soldi dei contribuenti determinando il problema del debito pubblico. Questo è un modo sbagliato di concepire la democrazia. La svalutazione della rappresentanza politica e sociale ha prodotto due malattie: l’idea che la democrazia diretta sia l’unico modo per governare le democrazie complesse e la ricerca del potere verticale, come il presidenzialismo, che ammazzerebbe totalmente la nostra democrazia. I partiti hanno gravi responsabilità perché hanno smarrito il senso della loro funzione e della loro storia”.

“L’unica soluzione ai nostri mali – ha detto ancora Bonanni – è costruire gli Stati Uniti d’Europa per controbilanciare i grandi potentati economici. Senza partecipazione e senza rappresentanza noi da questo pantano non usciremo. La posta in gioco è quella economica e quella democratica. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità, a partire dai partiti che devono darci un governo. Non sta a noi dire con chi devono fare il governo. Serve un tregua tra i partiti perché la politica non è il palio di Siena dove vince il quartiere e non la città”.

Tra le priorità che la Cisl mette nel piatto del prossimo governo, il fisco occupa il primo posto. “Siamo caricati come muli di tasse, soprattutto lavoratori e pensionati, e altre tasse si annunciano nei prossimi mesi. È una situazione che non ha precedenti. Troppe tasse tolgono ossigeno all’economia. Bisogna tagliare fortemente le tasse e rendere l’evasione fiscale un reato penale”. Bonanni ha quindi detto che “nessun paese europeo ha tanti livelli amministrativi quanto l’Italia, costano un sacco di soldi e si bloccano tra di loro. Occorre pagare i debiti della pubblica amministrazione, ma bisogna allo stesso tempo anche razionalizzare e semplificare, rendendo le Regioni più sobrie, consorziando i Comuni e tagliando le municipalizzate”.

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