Gambardella agli attivi unitari di Cgil Cisl Uil: cultura motore di sviluppo per il paese

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, è intervenuto nel pomeriggio agli attivi unitari nazionali di Cgil Cisl Uil in corso a Matera. “Non poteva esserci scenario migliore di questo luogo, deve le suggestioni rupestri si fondono con la millenaria opera dell’uomo, per discutere di lavoro e cultura. Qui, infatti, i maestri tagliatori di pietra estraevano i blocchi di tufo che hanno reso caratteristici e unici i Sassi di Matera. Questo luogo, la Cava del Sole, è la rappresentazione materica e simbolica del connubio tra la cultura, intesa antropologicamente come patrimonio di saperi, tecnologie e valori di una comunità, e il lavoro umano; tra il pensare e il fare”, ha detto Gambardella.

Parlando del rapporto Symbola “Io sono cultura”, il segretario della Cisl lucana ha evidenziato che” il sistema produttivo culturale italiano vale 90 miliardi di euro (256 con l’indotto) e occupa circa 1,5 milioni di addetti, ma tra le prime dieci province per valore aggiunto e occupazione nella filiera della cultura, il Sud è assente. È lecito chiedersi il motivo di questo divario nonostante la conclamata ricchezza del patrimonio culturale del Mezzogiorno”

Per Gambardella “le ragioni di un tale paradosso sono molteplici e complesse e impongano soluzioni altrettanto molteplici e complesse. Ha inciso e tuttora incide una bassa performance amministrativa delle istituzioni meridionali; una difficoltà strutturale che riscontriamo in molti ambiti della vita economica e sociale delle nostre comunità e che ha incatenato il potenziale di questo comparto”.

“Bassa efficienza amministrativa ha significato e significa in molte realtà territoriali la mancanza di una visione strategica e olistica sul ruolo delle industrie culturali e creative sui processi di crescita territoriale, in particolare sulla loro valorizzazione come attrattori turistici. Disporre di un ricco patrimonio culturale e creativo – ha spiegato Gambardella – non è infatti una condizione sufficiente a generare processi di crescita diffusi se questa non è accompagnata dalla capacità di organizzare e governare una filiera complessa e articolata. Per questo servono finanziamenti mirati al rafforzamento del capitale umano e al consolidamento dell’offerta culturale e della rete dei servizi turistici sul territorio”

“La sfida è elevare la qualità dell’offerta integrata in una logica di cooperazione tra il pubblico che organizza e comunica l’esperienza culturale, fa circolare i saperi, mette a disposizione dei visitatori un efficiente sistema di mobilità e facilita l’accesso all’esperienza culturale anche attraverso l’impiego di nuove tecnologie abilitanti, e il privato che lavora alla co-creazione dell’esperienza culturale. In questa logica, lo sviluppo di un turismo esperienziale che ha il proprio carburante nei giacimenti culturali e nella capacità della comunità di aggiornare tali giacimenti con nuovi contributi, ebbene può contribuire anche al rilancio delle aree interne per contrastare lo spopolamento e l’impoverimento economico e sociale dei territori più marginali, ma non per questo privi di risorse da valorizzare e mettere a sistema. Un modo per contrastare la sempre crescente migrazione giovanile e qualificata della Basilicata e più in generale del Mezzogiorno”.

“Matera 2019 non è il punto di arrivo ma la stazione di partenza di un percorso che deve portarci verso un nuovo patto di sviluppo diffuso e generativo che coinvolga l’intero territorio regionale, a partire dalle aree di prossimità che gravitano intorno a Matera, come la fascia jonica con le sue infrastrutture di ospitalità e la collina materana. Si tratta di favorire un contagio delle buone pratiche sperimentate a Matera per fare della Città dei Sassi una capitale cosmopolita aperta sul futuro ma anche una finestra aperta sullo sviluppo dell’entroterra lucano. Un obiettivo che può essere raggiunto con il rafforzamento della cooperazione istituzionale e il suo allargamento alle parti sociali, ma anche con il rafforzamento delle competenze progettuali delle comunità in modo da innescare processi generativi e creativi dal basso”.

“Una più radicata presenza dell’Università della Basilicata e investimenti mirati su istruzione e formazione professionale sono essenziali per migliorare le competenze, elevare la qualità del lavoro e portare lo standard dei servizi a livelli europei. In questo l’Europa è da sempre nostra alleata, grazie al Fondo sociale europeo, ma non sempre è stata all’altezza la capacità delle Regioni e delle autonomie locali – e qui torna il tema dell’efficienza amministrativa – di programmare in maniera efficace ed efficiente le risorse comunitarie destinate al rafforzamento del capitale umano. Cgil, Cisl e Uil intendono partecipare a questo sforzo di cooperazione negoziale mettendo in campo gli strumenti tipici delle organizzazioni sindacali, vale a dire la contrattazione e la bilateralità, strumenti sperimentati con successo in altri territori, come nel caso di Expo”, ha concluso Gambardella.

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