Monta la protesta tra i lavoratori per i rischi di contagio da coronavirus. Mentre al Nord si segnalano i primi scioperi, anche in Basilicata i sindacati si mobilitano per chiedere più sicurezza. Nel settore chimico Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil preannunciano che, se nelle aziende non verranno applicate le disposizioni del decreto del presidente del Consiglio dell’11 marzo, i dipendenti si asterranno dal lavoro. In una nota inviata, tra gli altri, alle organizzazioni imprenditoriali, alla Regione Basilicata, alla Prefettura di Matera e all’Ispettorato territoriale del lavoro, i sindacati evidenziano che “il punto d) del comma 7 del Dpcm prevede di garantire la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento e, laddove non fosse possibile, l’adozione di strumenti di protezione individuale”.
In sostanza, la tesi dei sindacati del settore chimico (che sta trovando sponde anche in altre settori) è che “laddove le attività in essere non consentissero il rispetto del metro di distanza e non fosse fornita un’adeguata protezione individuale per ciascun lavoratore, l’attività lavorativa va sospesa fino a quando non verranno poste in essere tutte le azioni di contenimento tese alla salvaguardia della salute e della vita dei lavoratori”.
Le segreterie territoriali di Femca, Filctem e Uiltec preannunciano che “in mancanza della suddetta comunicazione di sospensione causata dall’inosservanza delle norme contenute nel Dpcm 11 marzo 2020 e dal D. Lgs. n. 81/08 da parte della direzione aziendale, i lavoratori si asterranno dalle attività lavorative. La copertura economica dell’astensione dal lavoro, causata dall’inosservanza delle suddette norme, è da ritenersi in capo al datore di lavoro, cosi come previsto dalle norme vigenti”. I sindacati precisano che “le eventuali violazioni saranno segnalate alle autorità competenti e alla procura della repubblica” e sollecitano pertanto “il buon senso di tutti e soprattutto il rispetto di ogni norma che consenta di tutelare la sicurezza dei lavoratori e delle loro famiglie”.
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