La storia si ripete anche quest’anno con l’aggravante dell’emergenza coronavirus: i lavoratori socialmente utili che operano negli enti locali della Basilicata sono senza reddito da gennaio. La denuncia arriva dalla Cisl Funzione Pubblica che attribuisce la responsabilità della situazione alle “solite, irrisolte alchimie del bilancio regionale”. “Questi lavoratori affrontano quotidianamente un dramma personale nel dramma generale”, spiega il segretario generale Giuseppe Bollettino, che aggiunge: “Non ricevono la dovuta retribuzione mentre il coronavirus determina condizioni di vita difficile per tutti. Nessuno deve essere lasciato solo e abbandonato al suo destino, ecco perché occorrono subito provvedimenti risolutivi a tutela degli Lsu della Basilicata”.
“Le amministrazioni comunali sono incapaci di arginare il fenomeno, eppure tanti di questi lavoratori continuano a prestare meritevole opera lavorativa nei Comuni, dando un contributo importante al funzionamento della macchina amministrativa e assicurando la continuità di servizi essenziali come la raccolta dei rifiuti, anche in questa fase di emergenza sanitaria. Perché la politica regionale si dimentica puntualmente di questi lavoratori ogni anno?”. Il segretario della Cisl Fp rivolge un appello “alle istituzioni, alla politica, a chi può e a chi deve: occorre fare qualcosa per risolvere una situazione che ormai è diventata insostenibile. È arrivato il momento di superrare gli ostacoli burocratici e dare a questi lavoratori la dovuta e giusta tranquillità economica”.