Riceviamo e pubblichiamo questa nota della Cisl Fp Basilicata sulla gestione dell’emergenza sanitaria da parte dell’azienda sanitaria della provincia di Matera.
L’emergenza sanitaria, attualmente nella fase di convivenza con il virus, ha sicuramente stravolto la vita di milioni di cittadini e di lavoratori. Il personale sanitario e di supporto in servizio presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, iscritto e non alla nostra organizzazione sindacale, ci segnala diverse situazioni, davvero singolari, in ordine alla gestione del personale del comparto sanitario. Da parte della Cisl Fp Basilicata va il plauso a tutti i lavoratori della sanità materana per aver dimostrato ancora una volta professionalità, sacrificio e spirito di abnegazione nel fronteggiare la fase uno dell’emergenza da infezione Covid-19.
Riteniamo però che la gestione delle risorse umane sia una cosa seria e che, seppur in emergenza, il personale vada coinvolto, motivato, informato e governato in termine efficaci ed efficienti. Assistiamo invece a trasferimenti di personale, alcune volte irrazionali e poco trasparenti, temporanei e peraltro privi di un termine, che mascherati dietro l’emergenza, sembrano fatti ad horas senza nessuna informazione alle organizzazioni sindacali, né ante né post.
Solo per fare alcuni esempi, accade che lo stesso operatore sanitario, ignaro di essere in turno contemporaneamente in due differenti dipartimenti, sia avvisato telefonicamente – durante il turno antimeridiano – di dover svolgere il turno pomeridiano in un nuovo dipartimento. Oppure di operatori trasferiti coattivamente in area medica, con preavviso di 48 ore, ai quali dopo alcuni giorni, ancora in fase di ambientamento, viene chiesta, sempre telefonicamente, la disponibilità a voler scegliere un nuovo reparto, mentre ragionevolmente lo stesso doveva essere riassegnato all’originario reparto.
Adesso basta, per la Cisl i lavoratori meritano rispetto, non sono né pedine né numeri. Semplicemente perché dietro quei camici, quelle mascherine e quegli occhiali – che hanno preteso con veemenza – ci sono professionisti della salute con un bagaglio di esperienze e professionalità e, soprattutto, con una dignità che in particolar modo al “Madonna delle Grazie”, ma anche presso gli altri presidi dell’azienda, viene praticamente calpestata.
L’organizzazione di un servizio, in tutte le sue articolazioni, deve essere improntata alla trasparenza, con attività coordinate e funzionali che prevedano il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti, dei coordinatori e delle posizioni organizzative, considerato che gli uomini soli al comando, ormai, fanno parte solo dei libri di storia.
Auspichiamo – e per questo invitiamo i vertici della Asm a vigilare – che la gestione del personale nella fase due dell’emergenza sia all’insegna della condivisione e gestita collegialmente da tutti coloro che ricoprono incarichi che si riflettono sui lavoratori, che spesso apprendono le direttive dei vertici direttamente dagli operatori.
Non vogliamo certo sostituirci a chi ha studiato ed è retribuito per gestire il personale, vogliamo esclusivamente evidenziare che anche l’emergenza va governata nella forma più trasparente possibile, nel rispetto non solo delle norme contrattuali ma delle persone prima di tutto. Un consiglio: nella vita conviene acquisire “autorevolezza” e non essere “autoritari”.
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