“Apprendiamo da alcuni beneficiari del reddito minimo di inserimento che gli stessi stanno ricevendo disposizioni telefoniche dal Comune di Potenza di recarsi a visita medica per la verifica delle idoneità al fine di poter successivamente essere addetti, a quanto pare, alla cura del verde. Si continua dunque con un atteggiamento intollerabile nei confronti dei beneficiari di una misura di inclusione sociale che vengono utilizzati senza riconoscimento alcuno di diritti e tutele e senza rispetto della dignità delle persone, utilizzate come tappabuchi”. È quanto scrivono in una nota le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil.
“Le attività di pubblica utilità alle quali i beneficiari partecipano, lo ricordiamo, sono misure utili al reinserimento sociale ed economico. Nei fatti, però, si stanno consolidando situazioni di abuso e di lavoro nero, considerando l’utilizzo spregiudicato che viene fatto degli stessi beneficiari da parte di alcuni enti. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto reiteratamente la convocazione di un tavolo per discutere tutte le problematiche inerenti la gestione del reddito minimo di inserimento. Ad oggi nessun tavolo risulta essere stato convocato. Chiediamo al sindaco di Potenza di intervenire per fare chiarezza e fermare l’utilizzo improprio delle persone. Chiediamo al presidente Bardi di convocare le parti interessate tempestivamente”.