Ieri, nel corso di un incontro con il presidente della giunta regionale Bardi, l’assessore alla Salute Leone, il direttore generale del dipartimento alla Persona Esposito, i direttori generali di Asp e Asm e dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Summa, Gambardella e Tortorelli, hanno ribadito “la necessità di strutturare il sistema sanitario lucano per garantire nella nuova fase post-emergenziale la presenza capillare dei servizi sul territorio e assicurare la ripresa della ordinaria assistenza sanitaria”.
I sindacati hanno indicato come priorità quella di “riprendere le attività sanitarie territoriali e ospedaliere sospese durate il lockdown che ha impedito l’assistenza ai pazienti cronici, oncologici e polipatologici con il rischio di danni irreversibili senza cure e follow up. La traccia di questa manovra di ripristino è contenuta nella recente circolare del ministero della Salute del 29 maggio in attuazione del Decreto Rilancio che prevede in capo alle Regioni un vero piano riorganizzativo degli ospedali, con l’incremento delle terapie intensive e sub-intensive, oltre che per i reparti di infettivologia e pneumologia, e con il potenziamento delle reti di assistenza domiciliare e territoriale destinando, a questo scopo, consistenti risorse alla Basilicata, pari a circa 14 milioni di euro”.
Secondo Cgil Cisl Uil “risulta evidente che occorre far partire immediatamente la ordinaria attività del Cup e l’accesso ai siti ospedalieri regionali per la ripresa di tutte le prestazioni di ricovero ordinario, di diagnostica specialistica e di ambulatorio, ma contemporaneamente anche cominciare a strutturare la rete assistenziale territoriale, con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, per definire un servizio di assistenza che alleggerisca le richieste alla rete ospedaliera e fornisca i necessari elementi per definire un piano di reclutamento del personale sanitario che dia finalmente una struttura esaustiva all’intero sistema. Occorrono, altresi, manovre straordinarie per ripristinare liste d’attesa, cumulate e recenti, non accettabili con previsioni lunghe su base annuale, riorganizzando e incrementando le risorse e redistribuendo i carichi di lavoro. Ora in tempi brevi occorre legare il ripristino delle funzioni bloccate nella fase uno al riordino dei servizi potenziati con il Decreto Rilancio. Non solo. Queste due manovre devono essere intrecciate con lo schema di piano regionale socio-sanitario che deve dettare la cornice di valori e di mission rivisitati del sevizio sanitario regionale.
I segretari di Cgil, Cisl, Uil hanno sollecitato inoltre la presentazione di “uno schema preliminare di piano sanitario sul quale aprire il confronto per tracciare i presupposti di un profondo e aggiornato riordino del servizio sanitario regionale, più adeguato e funzionale alle esigenze di salute dei lucani.Schemi di confronto e discussione essenziali per il buon esito del confronto che, a conclusione dell’incontro, ha registrato l’impegno del presidente Bardi, su richiesta di Cgil Cisl Uil, di convocare entro i prossimi giorni tre specifici tavoli: un tavolo per la definizione del piano regionale per il potenziamento dei servizi territoriali e il relativo programma di reclutamento del personale; un tavolo sul piano straordinario per l’attivazione di tutti servizi e le attività sanitarie sospese; un tavolo sui piani di ambito socio assistenziale e sulla non autosufficienza”