Ancora una volta, stasera, sui canali televisivi di Stato, qualcuno ha provato a screditare la Cisl, accusandola di coprire, imponendo il silenzio a migliaia di suoi dirigenti e ai milioni di iscritti, la pseudonotizia di stipendi d’oro, pagati con i soldi dei lavoratori, a esponenti sindacali di ogni livello, di aver epurato dalle sue fila probi sindacalisti rei solo di aver criticato le scelte della Segreteria Generale. Di questo passo presto la Cisl sarà accusata, in combutta con la Cina, di aver diffuso il virus del Covid 19 nel mondo e di essere l’autrice dei brogli elettorali che hanno causato la sconfitta di Trump. Mi chiedo quale sia il vero motivo di una tale campagna diffamatoria che da anni si ostina nei confronti di una grande Organizzazione sociale che ha contribuito a mantenere unito il Paese in momenti come quello che stiamo attraversando, accusando di inenarrabili malefatte Segretari come Annamaria Furlan e Luigi Sbarra che invece hanno portato trasparenza e regole certe nella Cisl dopo che qualcuno, al vertice prima di loro, aveva dato dimostrazione di significative ” disinvolture” nel rispetto dello Statuto e dei limiti stipendiali. Questa è una violenta campagna denigratoria che offende chi, ogni giorno, con passione e impegno, difende lavoratrici e lavoratori da torti che, pur nella loro drammaticità e gravità, non trovano l’attenzione dei grandi media pubblici che preferiscono cercare queste pagliuzze trascurando le travi dell’ingiustizia sociale e della disoccupazione. Non ci piacciono le trasmissioni che elaborano accuse e le esprimono con persone nascoste in controluce, che non danno agli interessati la possibilità di confrontarsi, che non consentono il contraddittorio in diretta, che si giustificano che la loro formula di trasmissione non lo consente, In questa maniera dimostrano, loro, di essere parziali e inaffidabili o, forse ancor peggio, essere strumenti di quelle forze che vorrebbero detronizzare il movimento sindacale per affermare una visione assolutistica e sovranista anche nelle politiche del lavoro e del sociale. Nessuno si farà irretire da questi falsi scoop alimentati da strumentali “indiscrezioni” di nostalgici gruppetti di ex pseudosindacalisti che, scoperti con le mani nella marmellata, non si vogliono rassegnare alla fine della loro carriera.
Enrico Gambardella