Procede a pieno ritmo la pubblicazione dei bandi di gara per il finanziamento del PNRR, con una quota di riserva del 40 per cento dei fondi per il Sud, non sempre – per onor di verità – rispettata, ma è utile in queste ore più che rivendicare solo riserve mostrarsi all’altezza della sfida epocale, non mancando di candidare progetti efficaci con effetti moltiplicatori. Di particolare importanza, viste le caratteristiche di spopolamento della nostra regione, è l’Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici che finanzia nell’ambito del PNRR, la Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura – con la linea di intervento A, nell’ambito della quale si prevede di sostenere progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati, mediante un finanziamento totale, senza cofinanziamento da parte delle Regioni, per la realizzazione di 21 progetti di carattere esemplare (uno per ogni Regione o Provincia Autonoma), ciascuno di importo pari a massimo 20 milioni di euro, per un ammontare complessivo di 420 milioni di euro, finalizzati al rilancio economico e sociale di borghi disabitati o comunque caratterizzati da un avanzato processo di declino e abbandono, con meno di 5 mila abitanti, per i quali si preveda un progetto di recupero e rigenerazione che integra le politiche di salvaguardia e riqualificazione dei piccoli insediamenti storici con le esigenze di rivitalizzazione e rifunzionalizzazione degli stessi.
Alla selezione o individuazione del progetto a carattere esemplare provvederanno le stesse Regioni/Province autonome a cui è dedicata la Linea A dell’Avviso pubblico mediante Delibere di Giunta, su proposta degli Assessorati alla Cultura. La selezione della candidatura da parte della Regione deve avvenire sulla base delle Linee di indirizzo sulle modalità attuative elaborate dal Ministero della Cultura e trasmesse alle Regioni, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento.
Le Regioni devono presentare al Ministero della Cultura entro il 15 marzo 2022 il Progetto di rigenerazione sociale ed economica di un borgo storico, la cui strategia sia coerente con le Linee di indirizzo del Ministro della Cultura e con le linee di sviluppo regionali, individuando anche una governance. Il percorso negoziale si dovrà concludere entro maggio 2022 con l’ammissione a finanziamento delle 21 proposte attraverso Decreto del Ministro della Cultura e l’assegnazione delle risorse al Soggetto attuatore individuato nella proposta presentata, cui vengono delegate le responsabilità gestionali e attuative dell’intervento, il soggetto attuatore potrà coincidere con il Comune o con altri enti pubblici partecipati, che si impegna con il Comune e con la Regione a realizzare il progetto.
La Basilicata, con il 90 per cento dei comuni al di sotto dei 5 mila abitati e in piena fase spopolamento, è tutta interessata da questo strategico avviso pubblico, pertanto l’individuazione del luogo e la stesura del progetto deve essere l’occasione per la Basilicata di mostrarsi coesa, solidale tra aree territoriali, favorendo il coinvolgimento attivo delle comunità e delle competenze diffuse sul territorio, portandoli ad interrogarsi sul futuro e su cosa è necessario mettere in campo adesso per evitare ulteriori peggioramenti delle condizioni di vita sul territorio. La portata eccezionale degli investimenti del PNRR, come da più tempo ribadiamo, richiede una altrettanto eccezionale assunzione di responsabilità e di consapevolezza di cosa rischia di diventare questa regione tra 20 anni.