Valorizzare le farmacie come punti di salute, prevenzione e assistenza per rispondere ai bisogni immediati della popolazione nell’ambito di una programmazione della medicina del territorio che porti l’assistenza vicina alle persone. Questa la proposta rilanciata in un documento congiunto dalle segreterie regionali della Cisl Basilicata e della federazione dei pensionati Fnp Cisl. “Una proposta – specificano – che è già stata messa all’attenzione delle istituzioni in diversi incontri e che oggi è quanto mai attuale potendo trovare ampi spazi di realizzazione nella nostra regione. ll Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, ha previsto uno stanziamento di 100 milioni di euro per le farmacie rurali situate nei comuni con meno di 3 mila abitanti, con l’obiettivo di potenziare i piccoli presidi delle farmacie delle piccole realtà attraverso un supporto all’ampliamento e al miglioramento dei servizi offerti alle comunità. Il relativo bando dell’Agenzia per la coesione territoriale, pubblicato il 29 dicembre scorso, è di grandissima importanza e di notevole impatto per una regione come la Basilicata in cui i comuni con meno di 3 mila abitanti sono la grande maggioranza. La metà delle risorse che finanziano il bando, 50 milioni, è riservata alle regioni meridionali”.
“L’obiettivo è di riuscire a finanziare interventi in almeno 500 farmacie rurali entro dicembre 2023 e in almeno 2.000 entro giugno 2026. Sono previsti investimenti, sia in dotazioni tecnologiche, informatiche e logistiche, sia in formazione, per erogare servizi sanitari di prossimità territoriale: dispensazione del farmaco e, aspetto di particolare rilievo per una regione come la Basilicata, presa in carico del paziente cronico ed erogazione di servizi di primo e secondo livello. Infatti, attraverso questo finanziamento si aumentano le capacità delle farmacie dei piccoli comuni di partecipare al servizio integrato di assistenza domiciliare, condividendo la presa in carico del paziente cronico e aumentando il tasso di aderenza del paziente alle terapie farmacologiche e al monitoraggio dell’uso corretto dei farmaci; fornire prestazioni di secondo livello attraverso percorsi diagnostico-terapeutici previsti per patologie specifiche; erogare farmaci che il paziente è ora costretto a ritirare in ospedale; monitorare pazienti con la cartella clinica elettronica e il fascicolo farmaceutico. Le farmacie potranno chiedere un incentivo a fondo perduto pari ai due terzi dell’investimento, per un massimo di contributo pubblico pari a 44.260 euro. Le richieste di finanziamento saranno esaminate progressivamente, senza attendere la scadenza del 30 giugno. Chi ne avrà diritto riceverà quindi il contributo richiesto fino a esaurimento delle risorse disponibili”.
Per la Cisl e la Fnp Cisl della Basilicata “si tratta, come è possibile osservare dalla tipologia di servizi che potrebbero essere offerti ai cittadini, di una occasione preziosissima per incrementare la presenza capillare ed efficace nelle comunità di presidi di prima medicina del territorio come l’assistenza domiciliare. Auspichiamo pertanto che le farmacie lucane colgano questa importante opportunità di sviluppo della propria attività anche a favore della comunità”.