«In questi ultimi giorni è tornata in scena la triste vicenda dei 130 lavoratori ex Auchan, impiegati nella piattaforma logistica di San Nicola di Melfi. Sono tantissime le questioni che si sarebbero dovute affrontare prima di affidare alla nuova cooperativa che ha colonizzato quel sito, in dispregio alle regole democratiche di questo paese». È quanto sostiene in un comunicato stampa il segretario generale della Fit Cisl Basilicata Sebastiano Colucci aggiungendo che «qualcuno che ha la responsabilità in tutto quello che sta accadendo c’è ed è ben individuato, così come siamo convinti che in questo settore non possono accadere i gravissimi fatti che stanno interessando 30 lavoratori, lasciati irresponsabilmente a casa, senza che nessuno possa liberamente denunciare una scelta, come ha fatto la Fit Cisl, quella di invocare il rispetto delle Ccnl e delle leggi».
«In questo ambito – prosegue Colucci – mi sembra davvero fuori luogo chiamare alla responsabilità di quello che sta accadendo il vecchio gestore della piattaforma logistica, che ha cercato di mantenere l’occupazione anche contro la volontà dei tanti che prima d’invocare il rispetto delle regole, hanno dimenticato che in quella piattaforma doveva arrivare il lavoro da fare. Oggi, dopo il disagio creato ai 30 lavoratori lasciati a casa perché hanno una età superiore ai 59 anni, qualcuno cerca nel proprio armadio le streghe che hanno portato a questa disastrosa situazione, dimenticando probabilmente che taluni sono le medesime persone che hanno annuito quando la nuova cooperativa aveva illustrato questa irresponsabile decisione».
«Era allora – tuona Colucci – che si doveva trovare il modo giusto per dire a questi nuovi gestori colonizzatori che l’accordo di mettere fuori dal mondo produttivo 30 lavoratori era una roba che non doveva essere messa in atto. Lasciare a casa le persone con più esperienza, le persone che avevano costruito il tessuto produttivo di quel sito produttivo è stato un fatto che ha offeso il mondo del lavoro, ha offeso il sindacalismo conosciuto, quello vero che difende il lavoro e non il contrario, ha offeso la dignità di quei lavoratori. Oggi non è tardi per trovare soluzioni ai guasti fatti da questi signori: è il caso che Eurospin quale committente del lavoro affluito in quel sito prenda le sue decisioni in merito a tutte le violazioni messe in atto da taluni. La Fit Cisl nei prossimi giorni chiederà al servizio ispettivo della direzione provinciale del lavoro di Potenza se quanto è accaduto può essere sindacalmente accettabile, all’assessore regionale alle Attività produttive se può essere verosimile quello che sta accadendo a San Nicola di Melfi e convocherà i lavoratori affinché si faccia chiarezza e non sterile e pericolosa demagogia».