«Il rapporto della Banca d’Italia conferma che l’economia lucana presenta ancora rilevanti zavorre strutturali che ne frenano il potenziale di crescita, a partire dalla progressiva perdita di capitale umano dovuta alla emorragia di giovani che scelgono di studiare e lavorare in altre regioni». Lo afferma il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo che sottolinea anche la forte dipendenza dell’economia regionale dalla performance di poche grandi imprese multinazionali. «Pur in un quadro positivo di crescita occupazionale – aggiunge il segretario della Cisl – la diagnosi della Banca d’Italia fa una radiografia accurata di un sistema economico che appare non in grado di sfruttare a pieno le sue potenzialità senza un indirizzo forte di politica industriale. La crescita del 3 per cento degli occupati, che riguarda profili a bassa qualificazione, con redditi bassi e spesso non a tempo indeterminato, rende necessario un patto per la qualità del lavoro insieme alle parti datoriali nella convinzione che la qualità del lavoro sarà sempre più l’unico argine per fronteggiare la fuga del capitale umano. Di qui la necessità per la prossima Giunta regionale di mettere in campo misure orientate al sostegno delle piccole e medie imprese, che in un’economia matura rappresentano un elemento di stabilizzazione del ciclo economico, nonché interventi nella direzione di un rafforzamento della filiera della conoscenza e di sostegno all’occupazione giovanile, a partire dalle aree interne. In tal senso vanno le proposte che la Cisl ha lanciato in campagna elettorale per un grande patto sociale che agganci le transizioni energetica e digitale alla crescita del sistema produttivo locale e allo sviluppo di nuove e più avanzate pratiche di partecipazione e contrattazione per valorizzare a pieno il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori al futuro di questa regione».