«Ius culturae e Ius scholae sono percorsi che da tempo la Cisl indica come soluzione per ampliare la cittadinanza e favorire una reale integrazione basata sulla condivisione di diritti e doveri». È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo secondo cui «è un dovere morale riconoscere la cittadinanza italiana ai figli di migranti nati in Italia, che vivono in Italia e frequentano scuole italiane. Si tratta di una soluzione di buon senso in un paese che ha costruito il proprio benessere sui sacrifici degli emigranti e che oggi deve affrontare le sfide e le conseguenze della crisi demografica. È arrivato il momento di smetterla con le battaglie ideologiche e mettersi intorno ad un tavolo per fare una riforma condivisa e ambiziosa che allinei la legislazione sulla cittadinanza ad un contesto sociale e culturale che è profondamente cambiato. Ci sono interi comparti della nostra economia che si fermerebbero senza il contributo dei lavoratori e delle lavoratrici migranti. Per fare la lotta allo sfruttamento serve aprire un grande dibattito su cosa significhi oggi essere cittadino, su come garantire l’accesso ai diritti sociali fondamentali e su come costruire una società realmente accogliente e inclusiva. Bene dunque la discussione che si è aperta sulla cittadinanza, con l’auspicio di un processo ampio e partecipato per una riforma realmente condivisa», conclude Cavallo.