«La condotta scellerata di cui parla la procura in merito alla strage di Calenzano conferma quanto da tempo sosteniamo e denunciamo: c’è una tendenza a ricercare l’efficenza dei processi aziendali che va a discapito della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il nostro auspicio è che il lavoro della procura contribuisca a fare chiarezza sul contesto generale in cui sono maturate questa e altre stragi che si sono consumate sul lavoro, con particolare attenzione alla condizione strutturale di insicurezza e fragilità delle esternalizzazioni e delle trasferte». È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo.
«In attesa di comprendere circostanze e responsabilità di quanto accaduto – prosegue il sindacalista – dobbiamo interrogarci su quale sia la migliore strategia per arginare questo questo fenomeno. Noi riteniamo che si debba agire principalmente su tre leve: ispezioni, formazione e rafforzamento del ruolo delle rappresentanze sindacali. È essenziale potenziare gli organi ispettivi preposti alla verifica delle condizioni di lavoro, con un aumento significativo delle risorse umane e finanziarie a loro disposizione. Abbiamo le leggi, alcune anche molto avanzate, ma servono controlli più frequenti e rigorosi per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza».
Secondo il segretario della Cisl lucana serve anche «rafforzare la formazione specifica e periodica per tutti i lavoratori e anche per i datori di lavoro, meglio se on the job simulando situazioni reali di rischio. E poi va rafforzato il ruolo delle rappresentanze sindacali con l’obiettivo di monitorare e segnalare potenziali criticità e risolvere i problemi in modo tempestivo. Va cambiato il modello di governance delle imprese dando più poteri ai lavoratori. Per questo riteniamo essenziale accelerare l’approvazione del disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori da noi proposto. La sicurezza sul lavoro è una sfida che richiama la responsabilità di tutte le parti – conclude Cavallo – perché solo attraverso una presa di coscienza collettiva possiamo costruire luoghi di lavoro realmente sicuri».