“La Regione dovrà fare il possibile e l’impossibile per evitare di perdere i 46 milioni di euro destinati alla bonifica ambientale dei Sin Valbasento e Tito e risparmiare al popolo lucano l’ennesima beffa”. È l’appello lanciato dal segretario regionale della Cisl, Giuseppe Amatulli (a sinistra), e dal segretario regionale della Femca Cisl, Francesco Carella (a destra), che hanno espresso forte preoccupazione per la situazione di stallo in cui versano i progetti di recupero ambientale delle due aree industriali, dichiarati tra il 2002 e il 2003 siti di interesse nazionale per effetto della forte presenza di inquinanti nel suolo e nelle falde acquifere.
Per i due dirigenti sindacali della Cisl “la tematica ambientale nei due contesti citati è strettamente legata alle prospettive di sviluppo e occupazione. Senza l’espletamento delle opere di bonifica dei siti inquinati è impensabile un rilancio degli investimenti produttivi nelle due aree. A distanza di oltre dieci anni dalla dichiarazione di siti di interesse nazionale e dopo più di sei mesi dalla firma dell’accordo quadro – continuano Amatulli e Carella – scopriamo che poco o nulla è stato e fatto e che, soprattutto, serve ulteriore tempo per mettere a punto la macchina della bonifica”.
“A questo punto ci auguriamo che i nuovi impegni assunti dalla Regione al tavolo ministeriale dello scorso 13 febbraio vengano rispettati – aggiungono i sindacalisti della Cisl – così come auspichiamo che su questa delicata partita si determini quella sinergia tra le parti coinvolte che troppe volte è mancata in passato per evitare che i 46 milioni di euro stanziati con l’accordo quadro vengano dispersi per sempre, aggiungendo al danno la beffa. Solo in questo modo si potrà restituire ai giovani lucani l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro e a chi ne è uscito prematuramente di non vivere di solo assistenzialismo, che calpesta la dignità delle persone e spreca capacità e talento di tanti lavoratori”.