“La Puglia deve pagare l’acqua come la pagano i lucani per l’erogazione di un servizio anche perché queste risorse possono andare a beneficio di una più ampia politica di gestione dell’acqua, della manutenzione delle condotte per la riduzione delle dispersioni in modo che ci sia più acqua a beneficio di tutti”. È quanto sostengono il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e la segretaria Luana Franchini che invitano la Puglia a fare la sua parte “perché l’acqua è un bene prezioso e partecipare ai costi fa parte di una politica di solidarietà. Sul tema dell’acqua è la Puglia che non è solidale con la Basilicata, per cui consideriamo ragionevole chiedere di fare pagare il giusto come fanno i lucani”.
Secondo Cavallo e Franchini “ci sono zone della nostra regione che sono assetate e questa piccola battaglia dell’acqua che si consuma tra la Puglia che non paga e le esigenze irrigue dei nostri agricoltori va gestita con intelligenza e con un reciproco spirito di solidarietà. C’è un grande tema sfidante che è quello dei cambiamenti climatici e della conseguente siccità che sta colpendo le regioni del Nord. Noi siamo ancora in tempo per prevenire la situazione di crisi purché ognuno faccia la propria parte. Se la Regione Puglia si ostina a non pagare per l’acqua – avvertono i due sindacalisti della Cisl – non ci saranno le risorse per fare gli investimenti sulla rete idrica, per ridurre le dispersioni, oggi quantificate dagli esperti in circa il 40 per cento, e per una gestione razionale di una risorsa che è centrale anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, e a perdere saranno tutti”.
“Con un’attenta politica avremmo avuto acqua anche per l’anno prossimo in quanto le piogge sono state in linea con il fabbisogno, tuttavia scontiamo la mancanza di una vera politica di prevenzione, manutenzione, di risorse umane dedicate e di una governance efficiente della risorsa, a partire dai consorzi di bonifica. Sulla risorsa acqua serve una vera solidarietà che deve valere anche per la Puglia nei confronti della Basilicata in ragione del fatto che con il credito fin qui accumulato si potrebbero fare quegli investimenti affinché ci sia più acqua sia per i lucani che per i pugliesi”.