“Anche in Basilicata serve una soluzione strutturale per dare un’accoglienza dignitosa ai lavoratori migranti impegnati in agricoltura”. Lo ha detto il segretario della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, a margine del congresso nazionale della Fai Cisl in corso a San Giovanni Rotondo nel corso della quale il sindacato ha lanciato la proposta di una mozione parlamentare contro i ghetti e per garantire dignità ai migranti. “È una proposta che condividiamo e nei prossimi giorni ci attiveremo per sensibilizzare tutti i parlamentari lucani a farla propria”, annuncia il segretario della Cisl.
La proposta di mozione lanciata dalla Fai Cisl impegna il governo a tutelare e garantire la dignità dei migranti e il rispetto dei loro diritti umani fondamentali; ripensare i procedimenti amministrativi utili all’ottenimento dei permessi di soggiorno; completare la mappatura degli insediamenti informali; rendere operativa la clausola di condizionalità sociale nella Pac dal 2023; promuovere le buone pratiche commerciali nei confronti delle imprese aderenti alla Rete del lavoro agricolo di qualità; intervenire sulle condizioni abitative dei migranti con un graduale processo di integrazione sociale.
Il segretario della Cisl lucana guarda con fiducia al piano strategico per il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato varato nei giorni scorsi dal comitato territoriale per l’immigrazione presso la prefettura di Potenza: “Con il tavolo permanente contro il caporalato e la rete del lavoro agricolo di qualità, ora abbiamo tutti gli strumenti per governare in modo programmatico gli interventi e chiudere definitivamente la stagione delle misure emergenziali e delle soluzioni tampone. Occorre mettere in campo tutte le sinergie possibili per dare una risposta strutturale alla problematica. Ciascuno è chiamato a fare la propria parte fino in fondo, ad incominciare dalla Regione Basilicata alla quale chiediamo di essere celere nell’approvazione dei progetti, già finanziati dal ministero dell’Interno, per la realizzazione di due villaggi a Venosa e Lavello, e di sbloccare anche il progetto della Città della Pace di Scanzano Jonico, inspiegabilmente al palo”.