La Cisl Fp interviene sulla nomina del prossimo direttore generale dell’Arpab e traccia un bilancio della complessa situazione che dovrà affrontare il nuovo vertice dell’Agenzia. In una nota il sindacato ricorda che “l’Arpab è nata nel 1997 e per lunghi anni è stata la prima fra le agenzie del Sud Italia. Nell’ambito del sistema nazionale per la protezione ambientale si è distinta grazie ai contributi che fornisce e per la realizzazione di un progetto speciale innovativo finanziato dalla Regione Basilicata che ha consentito all’Agenzia di uscire dalle nebbie nelle quali era rimasta per oltre un decennio. Dopo questa parentesi, che sembrava foriera di una nuova occasione di effettivo rilancio, l’Arpab è di nuovo caduta in una situazione di grande difficoltà, nonostante l’impegno profuso con passione e competenza dai suoi dipendenti. Parliamo di una agenzia che su un fabbisogno di 208 unità previste da pianta organica del 2007 conta oggi meno di cento strutturati, 27 dipendenti ex Agrobios, 51 precari e solo 4 dirigenti tecnici a fronte dei 22 dirigenti totali previsti. Tutto questo rispondendo alle nuove norme e alle sempre più crescenti attività richieste dalle autorità quali verifiche, ispezioni, monitoraggi e controlli oltre alla pronta disponibilità alle emergenze ambientali”.
Secondo la Cisl Fp l’Arpab versa da anni in una situazione precaria “nonostante sia l’ente regionale strategico che fornisce supporto tecnico-scientifico e svolga attività di controllo per le tematiche ambientali in un rapporto che dovrebbe essere sinergico e di ampia collaborazione e condivisione con il dipartimento ambiente della Regione. In più occasioni abbiamo segnalato di fatto il depauperamento del personale dell’Agenzia, aggravato dal recente pensionamento di molti dirigenti e di tanto personale del comparto. Per tali ragioni il sindacato aveva visto con favore il progetto strategico del 2016 che serviva per il potenziamento delle attività dell’Arpab”. La Cisl Fp sollecita la Giunta regionale “a mantenere attivo tale progetto e a rendere stabili nel tempo le connesse risorse per garantire la copertura dell’intera pianta organica, sia con la conclusione dei bandi di concorso già avviati per il personale diplomato, sia con un programma pluriennale per la stabilizzazione del personale precario, come sta avvenendo in tutta Italia”.
“Questa è la realtà con la quale dovrà confrontarsi il nuovo direttore generale”, spiega la Cisl Fp che, a pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande, auspica che “questa fase di stallo sia superata con la nomina di una figura che abbia la voglia e le qualità per intraprendere tale sfida, nonché un curriculum che risponda appieno ai requisiti di legge e in particolare dell’art. 8 della legge 132/2016 di istituzione del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente”. La Cisl Fp annuncia infine che vigilerà sulle scelte che opererà la giunta Bardi e sarà presenza attiva per tutelare i diritti dei lavoratori e affinché “l’Agenzia possa svolgere appieno il proprio ruolo a tutela dell’ambiente regionale”.