Automotive, Cisl e Fim dopo l’incontro con il ministro Urso: «Serve un tavolo specifico su Melfi»

«La soluzione prospettata dell’area di crisi complessa può offrire una sponda ai processi di riconversione industriale necessari con il passaggio al paradigma elettrico, ma non è sufficiente». Lo ha detto nella serata di ieri il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista al termine della riunione con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Potenza. «Sappiamo che il 2024 non sarà favorevole in termini di volumi produttivi e stiamo vedendo le attuali problematiche nella logistica e le potenziali criticità in alcune aziende dell’indotto, pertanto abbiamo chiesto al ministro la costituzione di un tavolo specifico sulla situazione di Melfi con ministero e Regione per elaborare ed intraprendere azioni specifiche mirate al rilancio dell’area industriale di Melfi e del suo indotto. Bisogna capire – ha aggiunto Evangelista – che la situazione dello stabilimento automobilistico di Melfi è unica poiché è l’unico impianto in Italia nato con fornitori di componenti a pochi metri dalla fabbrica di assemblaggio con una triplice missione: rifornire lo stabilimento, ridurre la disoccupazione e promuovere la forza industriale nel Sud. La transizione verso l’elettrico e la riorganizzazione di Stellantis sono processi inarrestabili, ma per essere socialmente sostenibili devono essere accompagnati da progetti volti a sostenere il lavoro e le produzioni».

Secondo il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo «lo sforzo che bisogna fare è trovare la giusta combinazione tra la competitività globale di Stellantis nel mercato delle vetture elettriche e la tutela delle produzioni e dei livelli occupazionali nella componentistica e nei servizi collegati alla logistica. La soluzione da noi sollecitata del tavolo specifico per Melfi serve a focalizzare i problemi del polo lucano, che sono problemi specifici rispetto ad altre realtà, e a gettare le fondamenta di una strategia di politica industriale che deve mettere al primo posto la tutela dei posti di lavoro, il rafforzamento di tutta la catena produttiva e l’attrazione di nuovi investimenti e fornitori di nuova generazione. Nella transizione verso l’elettrico intravediamo l’opportunità per fare di Melfi un polo di attrazione di nuovi investimenti all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, prefigurando anche i futuri sviluppi legati alla guida autonoma. Allo stesso tempo serve un quadro stabile e pluriennale degli incentivi per abbassare i prezzi delle vetture elettriche e allargare così il mercato di sbocco delle future produzioni che saranno realizzate a Melfi».

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