Automotive, Evangelista (Fim): “Senza investimenti pubblici sulla rete di ricarica, si rischia di rallentare la transizione verso l’elettrico”

“Per vincere la scommessa delle auto elettriche è necessario che gli investimenti tecnologici di Stellantis sullo stabilimento di Melfi siano affiancati da adeguate politiche pubbliche per rendere capillare la rete delle colonnine di ricarica. Su questo ci aspettiamo un ruolo attivo anche della Regione Basilicata”. A dirlo il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista secondo cui “c’è bisogno di interventi di politica industriale con obiettivi precisi per rilanciare il sito automotive lucano e per tutelare i posti di lavoro, a partire dall’indotto. Per rilanciare e sostenere il settore auto – continua il sindacalista – bisogna creare le condizioni attraverso la programmazione di progetti, investimenti, ricerca e innovazione. È fondamentale intervenire sui costi energetici a tutti i livelli, come bene sta facendo Stellantis con il progetto per istallare pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento”.

Secondo il segretario della Fim “la mobilità elettrica nei prossimi anni sarà una realtà, ma se pubblico e privato non vanno di pari passo, il rischio che si può determinare è quello di un rallentamento della transizione che, al contrario, in altri mercati sta avvenendo molto rapidamente. Bisogna inoltre intervenire per non avere più interruzioni della catena produttiva come avviene adesso con i semiconduttori e gli altri componenti. Per produrre bene ed essere competitivi serve una transizione senza interruzioni o difficoltà verso la mobilità elettrica”.

“Su questo piano è necessario un impegno concreto della stessa Regione Basilicata. Sarebbe infatti paradossale – avverte Evangelista – avere uno stabilimento che produce ben quattro modelli elettrici ma non avere una rete di ricarica adeguata alle esigenze. Per questo sollecitiamo la Regione ad intervenire adesso attraverso un progetto per l’installazione di colonnine di ricarica su tutto il territorio regionale. Sarebbe un importante segnale da parte di un territorio che vuole scommettere sull’innovazione e sull’ambiente”.

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