“È inaccettabile che un’azienda, dopo aver ricevuto fior di finanziamenti pubblici e beneficiato per anni di ammortizzatori sociali, ora dichiari un esubero di personale solo in Basilicata”. È quando dichiara il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, che chiede la costituzione urgente di un tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo economico sul caso della Brianza Plastica. “Trovo singolare – spiega il sindacalista – che la famigerata crisi di mercato di cui parla l’azienda per giustificare l’esubero riguardi solo lo stabilimento di Ferrandina, proprio quello dove l’azienda nel 2003, con la vecchia denominazione di Bripla Sud, ha beneficiato di 9 milioni di euro nell’ambito del bando Valbasento e nel 2007 ha chiesto un ulteriore finanziamento per l’assunzione di dieci unità e il raddoppio della linea di produzione di pannelli in polistirene”.
“Sul fronte dei benefici la Brianza Plastica – continua Carella – è dunque nettamente in attivo e ora non può scaricare sui lavoratori e sulla collettività i costi di una strategia aziendale di corto respiro troppo focalizzata sul mercato regionale. A questo punto la proroga del contratto di solidarietà è un percorso necessario ma non sufficiente se non sarà accompagnato da un serio piano di rilancio dello stabilimento lucano, anche in ragione del fatto che, mentre qui si ricorre dal 2009 agli ammortizzatori sociali, l’azienda ha fatto assunzioni negli altri stabilimenti del Nord”. Per il segretario della Femca Cisl “questa vertenza rappresenta un monito anche per la classe dirigente del territorio che poco o niente ha fatto per rendere la Valbasento un’area attrattiva per nuovi investimenti, a partire dalla spinosa questione delle bonifiche ambientali. L’auspicio – conclude il sindacalista – è che la Zes possa rivelarsi una valida opportunità per il rilancio dell’industria e del lavoro in Valbasento”.