Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, esprime soddisfazione per l’esito positivo della consultazione sul contratto di compensazione per la riattivazione della centrale del Mercure. “Il fatto che la stragrande maggioranza dei Comuni abbiano votato in modo favorevole dimostra che nelle comunità locali è ormai chiara la consapevolezza sul ruolo che la centrale a biomasse può giocare nelle dinamiche di sviluppo della zona. Il consiglio di Stato, che sarà chiamato a pronunciarsi nel merito della sospensiva del Tar, non potrà non tenere conto della volontà espressa dalle amministrazioni locali e dai presidenti delle due Regioni interessate”.
“La Cisl – continua Falotico – aveva chiesto un atto di chiarezza da parte degli enti coinvolti e chiarezza è stata fatta con un processo che sul piano sostanziale e formale non ammette equivoci. Il voto che si è consumato nei giorni scorsi pone il sigillo sul lungo e faticoso lavoro negoziale che ha visto impegnato anche il sindacato nel tentativo di trovare un soddisfacente punto di equilibrio tra tutti gli interessi in campo nella convinzione che salute, ambiente e lavoro possano convivere armoniosamente”.
Per il segretario della Cisl “la riattivazione della centrale del Mercure può essere una straordinaria opportunità per rimettere in moto la fragile economia delle aree interne e creare nuovi posti di lavoro. Si può stimare che per ogni posto di lavoro diretto se ne potrebbe creare almeno un altro nel servizi locali; ecco perché non possiamo permetterci di sprecare un’occasione storica”.
Quanto alle preoccupazioni per l’ambiente Falotico sostiene che “ci sono le condizioni per assicurare la piena compatibilità ecologica della centrale e allo stesso tempo determinate adeguate contropartite economiche al territorio. La sfida che attende i Comuni è non ripetere gli errori fatti in Val d’Agri dove la polverizzazione delle risorse in una miriade di interventi ha vanificato il valore aggiunto offerto dalle royalties. Nelle more che il consiglio di Stato si esprima sulla sentenza del Tar e nella speranza che la coda giudiziaria della vicenda possa avere esito positivo – conclude Falotico – Regioni, Comuni, Ente Parco e parti sociali dovranno lavorare insieme per individuare alcuni progetti strategici in grado di incrementare la capacità attrattiva del territorio verso nuovi investimenti, con un occhio di riguardo alla filiera turistico-ambientale e all’indotto della stessa centrale”.