Cgil Cisl Uil: “Conferenza regionale lanciata da Bardi non garantisce concertazione sociale”

“Non è certo la costituzione della conferenza regionale per la programmazione, di cui abbiamo oggi notizia con il decreto firmato dal presidente Bardi, ad avviare quella nuova concertazione sociale che Cgil, Cisl e Uil sollecitano da troppo tempo, proprio in analogia con quanto accade tra i sindacati confederali nazionali e il governo Draghi”. È quanto dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Basilicata, Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli ricordando che “è dal mese di luglio che è stato presentato il Patto per il lavoro e per il rilancio dopo la crisi e che da allora si è ancora in attesa di un incontro con il presidente Bardi e la giunta per discutere le proposte sindacali”.

“La conferenza regionale per la programmazione, struttura formata da rappresentanti di associazioni e confederazioni sociali nominati dalle varie categorie, in attesa della convocazione del primo incontro per valutare il metodo e il merito della sua attività – aggiungono Summa, Cavallo e Tortorelli – ha tutt’altro compito da svolgere. Noi invece rivendichiamo una nuova pianificazione regionale che deve prendere la forma di un vero piano per la crescita, l’ambiente, il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Il Patto che proponiamo contiene le visioni e i progetti per trasformare il Paese e la regione, indica gli obiettivi che vanno raggiunti per garantire alla Basilicata uno sviluppo in termini di tecnologia, industria, innovazione e digitalizzazione, con uno sguardo particolare alla semplificazione amministrativa”.

“Si tratta di obiettivi da raggiungere attraverso le risorse del Pnrr seguendo una griglia di missioni che dovranno essere la base di appoggio di una nuova stagione programmatoria straordinaria e non derogabile con i quali invertire il ciclo e conseguire un nuovo modello di sviluppo. In questa nostra strategia – dicono Summa, Cavallo e Tortorelli – c’è una sfida radicale e decisiva che il sindacato muove al governo regionale. Occorre una discontinuità. La compagine governativa e la presidenza in primis devono superare una logica di immobilismo, senza un piano strategico di sviluppo condiviso per traghettare la Basilicata fuori da questa crisi e collocarla dentro un nuovo scenario di sviluppo. Questo è il tempo delle scelte e della condivisione, una grande coesione per gestire una delle fasi più complesse e difficili della storia del nostro Paese”.

Rinnoviamo dunque al presidente Bardi l’appello a convocare subito Cgil, Cisl e Uil per costruire un nuovo patto per il lavoro con obiettivi e strumenti attuativi dentro una rinnovata concertazione. Alle parti sociali deve essere riconosciuta una funzione fondamentale, oltre che per co-progettare gli interventi, in sessioni di determinazione condivisa per poter analizzare e valutare periodicamente gli esiti, con tavoli di lavoro paritetici e permanenti che da sola la conferenza regionale per la programmazione non è in grado di garantire. In gioco c’è il futuro dei lucani e non si può sprecare questa occasione. È un ‘occasione storica le cui scelte avranno ricadute di lungo periodo che vanno oltre questa legislatura”.

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