«Cgil Cisl Uil di Basilicata esprimono, come già fatto al tavolo regionale, il proprio dissenso rispetto alle misure varate sulle linee di intervento 2 delle determinazioni ARLAB n. 214 e n. 215 del 12 aprile scorso, relative alla “Manifestazione di interesse ad ospitare Tirocini di inclusione e di inserimento/reinserimento rivolta a soggetti privati”, volta a ricercare soggetti del terzo settore che possano ospitare le persone appartenenti alle platee del reddito minimo di inserimento e dei tirocini di inclusione sociale». È quanto si legge in una diffusa nel pomeriggio dalla triplice.
«Come già detto in più occasioni – continua la nota – si tratta di una misura inutile, che rischia di sperperare ulteriore denaro pubblico e non risolve in alcun modo la condizione dei lavoratori TIS e RMI, anzi: il rischio è quello di perpetrare una condizione di grande precarietà divenuta ormai insostenibile, semplicemente “spostando” il problema dalla pubblica amministrazione al terzo settore».
Secondo Cgil Cisl Uil «lo strumento dei tirocini non può in alcun modo essere ulteriormente riproposto: si tratta, infatti, di una modalità che non prevede alcun riconoscimento di diritti. Va invece avviato un percorso immediato che – pur nella consapevolezza della complessità e della delicatezza della vertenza – coinvolgendo tutti i soggetti interessati, a partire dai sindaci che da anni usufruiscono dei servizi resi da queste persone alle comunità, possa definire percorsi di stabilizzazione e riconoscimento dei diritti».
A tal proposito, Cgil Cisl Uil ribadiscono «la necessità di convocare un tavolo aperto a tutti gli interessati, per avviare la discussione, a partire dal documento presentato alla stampa la scorsa settimana, documento che, lo ricordiamo, vuol essere una traccia di discussione, aperto a ogni proposta di arricchimento e integrazione».