«Sul contratto di servizio con Trenitalia è obbligo morale fare chiarezza per non incentivare la scorretta informazione. La realizzazione della nuova elettrificazione non è in capo a Trenitalia ma a Reti Ferroviarie Italiane, che ha affidato la prima fase di realizzazione ad aziende che hanno le caratteristiche e le capacità per realizzare l’infrastruttura, le scorte invece verranno effettuate dall’unità manutentiva di Potenza, quindi lavoratori lucani. I mezzi elettrici acquistati da Trenitalia purtroppo saranno manutenuti nella vicina Puglia perché non c’è un’unita manutentiva dei mezzi in Basilicata a causa delle scelte scellerate del passato, sarebbe quindi paradossale chiedere l’assunzione in Puglia dei lucani, magari si dovrebbe chiedere di riaprire una unità in Basilicata, visto che ad oggi a Potenza non è previsto nemmeno il rifornimento e la pulizia radicale dei treni. È bene specificare che con il nuovo contratto si è previsto l’aumento delle consistenze, l’arrivo di nuovo materiale rotabile, e che ad oggi sono stati assunti, capitreno, macchinisti, addetti alla biglietteria e al customer, tutti con residenza in Basilicata. Crediamo che ad oggi è paradossale puntare il dito contro una delle poche società solide che abbiamo in Basilicata, dove lavorano lucani giovanissimi e preparatissimi, certo si può fare di più, ma questo si può realizzare solamente con il dialogo e non con la strumentalizzazione politica». È quanto dichiara in una nota il segretario generale della Fit Cisl Basilicata Sebastiano Colucci.