«I recenti dati sulla crescita e l’occupazione in Basilicata ci consegnano un messaggio di speranza e di responsabilità. Nei momenti di crisi e di difficoltà bisogna avere il coraggio di andare oltre il messaggio disperato, che fa sempre facilmente presa, e saper invece leggere i timidi segni di ciò che mostra resistenza e capacità generativa». È quanto riporta l’ultima nota congiunturale del centro studi della Cisl Basilicata, a cura di Luana Franchini, che focalizza l’attenzione su crescita e occupazione nel Mezzogiorno e in Basilicata. «Il Sud è tante cose, e tra queste tante cose c’è un Sud operoso che sta mostrando importanti segni di vitalità, come descritto anche dal rapporto del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere per cui le medie imprese del Mezzogiorno nel 2022 hanno visto incrementare il loro giro di affari dell’8%, superando le altre aree del Centro e del Nord Italia, frutto di una tendenza che dura da dieci anni: infatti tra il 2011 e il 2020 il fatturato delle medie imprese del Sud è cresciuto del 35%, più del doppio della media italiana pari al 16%. Anche la produttività è aumentata del 28% contro una media italiana del 20%. Ora ne stiamo raccogliendo i frutti maturi».
Nella nota si evidenzia che «anche la Svimez, nella sua recente uscita, conferma l’idea di un Sud che può farcela, prevedendo una crescita del Pil del Mezzogiorno dello 0,9% a fronte di una stima di crescita del Pil italiano dell’1,1%, quindi un Sud che riesce a tenere testa ad economie storicamente e stabilmente forti e che, se incoraggiato con i giusti investimenti e politiche mirate, può fare un salto davvero dirimente e rilevante per colmare lo storico divario economico e sociale con il Nord. Se, come ha evidenziato la Banca d’Italia nel rapporto sulle economie regionali, nel 2022 la crescita in Basilicata è stata del 3,0%, non molto distante dal 3,7% della media italiana, per il 2023 la Svimez prevede per la nostra regione una crescita del Pil dello 0,6% e nel 2024 di un altro 0,8%, di poco inferiore alla media italiana dell’1,1% per il 2023 e dell’1,5% per il 2024».
Per il centro studi della Cisl «si tratta pur sempre una crescita, e non di poco conto, che potrebbe anche superare le previsioni positive se, come da tempo chiediamo, in questi ultimi otto mesi di legislatura regionale ci concentrassimo su riforme importanti come, ad esempio, quella dei consorzi industriali e, soprattutto, quella della capacità amministrativa e istituzionale. Ci riferiamo in particolare alle Unioni di Comuni, perché con le risorse del PNRR e della politica di coesione 2021-2027 è necessario che la pubblica amministrazione rafforzi la sua capacità di dare risposte in tempi rapidi ed efficienti a cittadini, imprese e professionisti attraverso la programmazione e la gestione della spesa».
Il centro studi cislino registra «dati positivi e incoraggianti anche per il mercato del lavoro: nel primo trimestre del 2023, l’occupazione è cresciuta a livello nazionale del 6,5% (+1,4 milioni di occupati) e del 7,7% nelle regioni del Mezzogiorno (+442 mila occupati). Per la prima volta dopo molti anni è cresciuta anche la componente a tempo indeterminato, soprattutto al Sud (+310 mila unità, +9% rispetto al +5,5% del Centro-Nord). Ciò ha portato ad un tasso di occupazione in Basilicata pari al 53,3%, prima tra le regioni meridionali. Questo è frutto anche di politiche efficaci come ad esempio il bonus decontribuzione Sud», osserva il centro studi del sindacato.
«Con l’analisi di questi dati positivi non si intende pensare che tutto vada bene, ma si vuole argomentare che politiche efficaci possono cambiare il volto e quindi il destino di una società», precisa il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo che rilancia il ruolo del confronto e del dialogo sociale su un’agenda ben definita di fine legislatura. Non dobbiamo sprecare la coda di questa legislatura in polemiche infinite e lotte di posizionamento, ma lavorare con spirito collaborativo per preparare il terreno alla futura legislatura impostando una programmazione strategica di ampio respiro. Il presente ci sta dando ottimi segnali per investire, con responsabilità e capacità di programmazione, nel futuro», conclude Cavallo.
Tra le priorità indicate dalla Cisl lucana: sostenere la crescita dimensionale delle imprese; investire sulla capacità di innovazione e quindi nel rapporto sempre più collaborativo tra Università, centri di ricerca e sistema produttivo e industriale di tutti i settori, da quello delle automotive a quello agricolo al terziario; intercettare i lavori del futuro e trattenere i giovani laureati; investire nelle energie green e blu, tra cui l’idrogeno, sfruttando le opportunità dell’essere uno dei cinque hub nazionali dell’idrogeno identificati dal governo Draghi; e su questo punto di forza investire e programmare un piano del lavoro per i prossimi dieci anni trovando ad esempio le risorse, pari a 20 milioni di euro, anche all’interno della programmazione dei fondi europei 2021-2027 per finanziare (oltre ai tre finanziati) anche gli altri progetti risultati ammissibili.