Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, condividendo le parole del leader nazionale Bonanni, che in queste ore è tornato ad auspicare un patto tra governo e parti sociali, rilancia il modello di concertazione sperimentato in Basilicata negli ultimi due anni. “Per una volta la nostra regione può vantare un primato non negativo e rivendicare un modello di buona concertazione che, nonostante la pesantezza drammatica della crisi, sta producendo i primi risultati in termini di capacità decisionale e qualità della spesa”.
“La recente decisione della cabina di regia di sbloccare risorse per quasi 30 milioni di euro e di destinarle a poche e selezionate priorità – commenta Falotico – è il segno che si può uscire dalla logica del ‘tanta spesa poca resa’ degli anni passati e si possono mettere in campo politiche mirate orientate all’occupazione. In questo senso è particolarmente significativa la scelta di aumentare le risorse per lo scorrimento delle graduatorie dell’apprendistato professionalizzante, misura che è stata particolarmente apprezzata dalla imprese lucane a dimostrazione del fatto che rimuovendo certe diseconomie è possibile creare posti di lavoro e alimentare la ripresa economica. Su questo punto dobbiamo essere ambiziosi e lavorare affinché tutte le domande ammissibili, circa un migliaio, vengano effettivamente finanziate”.
Per Falotico “il patto tra governo e parti sociali non può che far tesoro dell’esperienza lucana e di quelle, in verità poche, che si sono consumate in altre regioni, dove la concertazione ha funzionato e si è imposta come modello di riferimento di governance. Su questa traccia, unitamente alle altre confederazioni sindacali, intendiamo proseguire il nostro impegno come dimostra il lavoro messo a punto con il patto per il lavoro, documento che, dopo la fase di presentazione agli stakeholder e all’opinione pubblica lucana, vogliamo condividere con i partiti di ogni segno e colore in vista della prossima scadenza elettorale. Del resto – conclude Falotico – la crisi che sta attraversando il paese non ammette soluzioni semplicistiche e affrettate in nome di una capziosa interpretazione del dettato costituzionale; serve al contrario confronto e condivisione per rendere più incisive e più efficaci le politiche che servono al futuro dell’Italia”.