In una lettera inviata all’assessore al lavoro Francesco Cupparo, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil segnalano i disagi che l’emergenza sanitaria legata alla Covid-19 rischia di determinare sui percettori del reddito minimo di inserimento. “I partecipanti al programma, circa 1.700 unità, ricevono l’indennità monetaria mensile – scrivono i sindacati – a fronte delle attività di pubblica utilità svolte presso gli enti a cui sono stati assegnati, ma coloro che non avranno espletato almeno l’80 per cento delle ore previste, in assenza di autorizzazione da parte del soggetto attuatore, non avranno diritto all’erogazione di nessuna indennità monetaria”.
Tre le richieste formulate da Cgil, Cisl e Uil alla giunta regionale: primo, autorizzare le assenze effetto delle diverse ordinanze nazionali e regionali al fine di garantire l’erogazione del rimborso monetario mensile; secondo, dare indicazioni chiare e univoche a tutti i Comuni nella gestione operativa dei beneficiari; terzo, comprendere, tra le misure che si stanno mettendo in campo per affrontare l’emergenza epidemiologica, la proroga della scadenza del programma al 31 dicembre 2020.