Avviare una campagna di screening con test rapidi per la diagnosi di SARS-CoV-2 indirizzata alle categorie più esposte al rischio contagio per ragioni di servizio come il personale delle strutture sanitarie e assistenziali e le forze dell’ordine. A chiederlo è il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, sottolineando che “il costo modesto di questi test consentirebbe di ampliare in una seconda fase lo screening ad altre fasce di popolazione con l’obiettivo di avere una quantificazione reale dei contagiati che, secondo autorevoli esperti, attualmente è sottostimata proprio per la limitatezza dei tamponi. Si pensi – spiega Gambardella – che con il costo di una giornata di terapia intensiva si potrebbero effettuare alcune centinaia di questi test rapidi con un duplice beneficio: da un lato sarebbe possibile diagnosticare la malattia nelle fasi iniziali aumentando quindi la probabilità di successo delle cure; dall’altro si potrebbero mettere in atto misure di contenimento più puntuali e circoscritte”.
Per il segretario della Cisl “non è tollerabile che vi siano categorie di lavoratori che ancora oggi sono privi dei più elementari dispositivi di protezione individuale a causa delle inefficienze che si annidano in alcuni punti della catena decisionale. In particolare – continua Gambardella – stiamo raccogliendo in queste ore le preoccupazioni degli operatori della sicurezza e delle forze dell’ordine che, a fronte di un impegno come sempre esemplare, lamentano di essere stati abbandonati, nonostante rappresentino un tassello fondamentale della strategia di contenimento messa in atto per arginare il diffondersi dell’epidemia. In tal senso – conclude il segretario della Cisl – sollecitiamo la sensibilità del presidente Bardi e l’autorevole intervento dei prefetti di Potenza e Matera affinché la voce di chi opera per la sicurezza dei cittadini non cada nel vuoto”.