“Le nuove assunzioni alla Sata di Melfi sono una straodinaria novità, ma si può e si deve fare di più, e questo dipende anche dalla comunione d’intenti che sapranno mettere in campo le forze politiche, economiche e sociali della regione”. Lo dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che aggiunge: “con questa operazione Marchionne ha lanciato il guanto di sfida al sindacato e alle istituzioni locali che ora devono dimostrare di saper essere propositivi. Non è più il tempo degli eccessi polemici e dei distinguo. Ora bisogna lavorare per trasformare la risalita produttiva di Melfi nella leva economica e psicologica per la risalita produttiva di tutta la regione. Dalla rinascita della Fiat può scaturire una nuova primavera del Pil lucano come accadde a metà anni ’90”.
Per il segretario della Cisl “è una sfida che riguarda tutti, anche la politica regionale. La Regione ha il grande compito di favorire e amplificare questo nuova fase sia sul versante Sata che sul versante dell’indotto. Dalle convenienze localizzative al miglioramento delle condizioni delle aree industriali, c’è tanto da fare per rendere il territorio lucano ancora più attrattivo nei confronti degli investimenti. La fabbrica di Melfi è il più importante plant produttivo Fca in Europa e per accompagnare e consolidare questo primato occorre creare intorno alla nuova fabbrica integrata un vero e proprio hub dell’innovazione, partendo dal centro ricerca ma andando anche oltre, concepito come vera e propria fabbrica di intelligenza in grado di innovare processi e prodotti e creare nuovi mercati in un settore in cui la capacità competitiva si gioca nel saper arrivare prima dei concorrenti”.