La Cisl Basilicata lancia una petizione per sollecitare la sospensione del decreto Bonisoli che sopprime il polo museale della Basilicata e istituisce la direzione territoriale di Puglia e Basilicata delle reti museali. Lo annuncia il segretario generale Enrico Gambardella che, insieme a Giuseppe Bollettino, segretario generale della federazione dei lavoratori pubblici, sta mettendo a punto i dettagli della campagna di raccolta firme. “Nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura – commenta il segretario della Cisl – trovo demenziale la soppressione del polo museale lucano che in questi anni ha saputo esprimere livelli di assoluta eccellenza nella programmazione culturale della regione, sia in termini di tutela del patrimonio storico e artistico, sia dal punto di vista della sua valorizzazione economica, come dimostrano le eccellenti mostre di livello internazionale organizzate a Matera e non solo”.
“Risulta difficile – continua Gambardella – comprendere come si intenda costruire un’efficiente rete locale integrata di musei per la valorizzazione del patrimonio diffuso sul territorio costituendo dei poli interregionali che avranno competenze su un’area vastissima e disomogenea anche nell’ambito dell’offerta museale e culturale. Preoccupa nello specifico l’intenzione di ridurre il peso della diretta gestione dei siti museali (da Venosa a Grumento, passando per Melfi e Metaponto), oltre che la concreta possibilità di governare processi gestionali e strategici che interessano territori non solo molto vasti, ma anche con caratteristiche, esigenze e prospettive di sviluppo totalmente differenti. Tanto per capirci, le attuali distanze, ad esempio tra Grumento e Matera, con la sede dirigenziale a Bari si raddoppierebbero”.
Per il segretario della Cisl lucana “sopprimere con un tratto di penna il polo museale regionale offende la professionalità e la dignità di tanti bravi professionisti e di un’intera regione che sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale ha scelto di fondare un pezzo importante del suo futuro; allo stesso tempo rappresenta l’ennesimo attacco perpetrato contro l’autonomia della Basilicata, riflesso di una malcelata volontà di dissoluzione della nostra regione che abbiamo visto all’opera in molte occasioni negli ultimi anni. Inoltre, le problematiche legate agli uffici interregionali assumono un rilievo di carattere economico e sociale se si pensa che il provvedimento ministeriale prevede anche l’accorpamento del segretariato regionale che, sebbene perda le competenze in materia di tutela (che tornano a Roma alla direzione generale), mantiene comunque la funzione di stazione appaltante, con la gestione di appalti e contratti fino a 5 milioni che non graviterà più in Basilicata ma in Puglia, con un serio problema per garantire la partecipazione di ditte e aziende del territorio lucano”.
“Per questo – annuncia Gambardella – intendiamo promuovere una raccolta firme insieme alla Cisl Fp, la federazione dei lavoratori del pubblico impiego. Il nostro obiettivo è coinvolgere i lavoratori, le altre sigle sindacali, le forze politiche, le associazioni imprenditoriali e quelle che si occupano di cultura nella mostra regione per ottenere uno stop alla esecuzione del decreto Bonisoli, un provvedimento che la Cisl considera inutile, irragionevole e dannoso, animato da ragioni tutt’altro che razionali mirate al solo scopo di ridurre le direzioni regionali per aumentare il numero dei dirigenti ministeriali”, conclude il sindacalista.