La mobilitazione di Cgil Cisl Uil ha prodotto un primo risultato: il presidente della giunta regionale, Marcello Pittella, stando a fonti sindacali, ha convocato i sindacati per lunedì prossimo. Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, parla di “significativa apertura del governo regionale alle pressanti richieste fatte dal sindacato durante l’assemblea generale del 1° ottobre”. Per il leader della Cisl “ci sono le condizioni per ripartire e per fare bene ciò che finora non è stato fatto o fatto in modo molto parziale. Lo stanziamento di 3 milioni di euro per il cosiddetto reddito di inserimento destinato ai soggetti svantaggiati, compresi coloro che, per effetto del decreto Poletti, perderanno o hanno già perso il diritto alla mobilità in deroga, è una misura che va nella direzione più volte auspicata dai sindacati, ma riteniamo che le risorse siano al momento insufficienti per coprire il fabbisogno e dare una risposta generalizzata al dilagante disagio sociale. Risorse aggiuntive – continua Falotico – possono essere reperite dal fondo che alimenta la carta carburante; si tratta di un tesoretto di circa 50-60 milioni di euro che in una fase di forti ristrettezze finanziarie deve essere utilizzato per contrastare il disagio sociale e creare concrete opportunità di lavoro, con un’attenzione particolare a chi il lavoro lo ha perso e ai giovani inoccupati e disoccupati. In tal senso andrà profuso ogni sforzo per sostenere le opportune modifiche al decreto sblocca Italia nel senso dell’equità affinché il fondo nazionale alimentato con le royalties petrolifere aggiuntive del 3 per cento sia ripartito tra le Regioni e, per quanto riguarda la Basilicata, destinato alla coesione sociale”.
Per Falotico “i numeri della crisi sono eloquenti nella loro drammatica gravità e impongono un cambio di passo delle politiche regionali, pena il rischio di innescare una pericolosa spirale di conflitto sociale. Al tavolo convocato dal presidente Pittella ribadiremo le nostre proposte che sono contenute nel piano del lavoro e chiederemo l’istituzione di un tavolo permanente contro la crisi. Il piano del lavoro non è un esercizio di stile ma un contributo che le parti sociali con senso di responsabilità hanno offerto alla politica; ora alla politica chiediamo altrettanta responsabilità per rimettere sulla carreggiata della crescita la nostra regione. Il tempo delle sterili discussioni è finito, ora bisogna agire con la massima risolutezza. La priorità è attivare subito il reddito di inserimento e reinserimento, una delle misure in grado di dare una risposta concreta in tempi brevi a chi è stato espulso dai cicli produttivi ed è senza ammortizzatori sociali, nonché al grande esercito dei poveri, legando il sostegno al reddito a percorsi di riqualificazione e reinserimento lavorativo in attività produttive o di utilità sociale. Allo stesso tempo vanno messe in campo azioni per dare una risposta alle altre platee dei senza lavoro: quella dei giovani alla ricerca di prima occupazione, molti dei quali ad elevata scolarizzazione, per i quali dovrebbe partire a breve il programma Garanzia Giovani; quella dei precari, incentivando la stabilizzazione a tempo indeterminato; quella delle donne con l’obiettivo di incrementare il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro. Inoltre, serve un coordinamento tra i troppi soggetti che a vario titolo si occupano di sviluppo e occupazione per evitare sovrapposizioni e conflitti che, come successo in passato, finiscono inevitabilmente per depotenziare le politiche regionali”. Il segretario della Cisl è lapidario: “nelle piazze è sempre più palpabile il disagio di chi non ha nemmeno i soldi per acquistare i beni di prima necessità e che oggi è costretto a indebitarsi per pagare le bollette. Se il Palazzo continuerà a dimostrarsi insensibile ai problemi reali delle persone – conclude Falotico – si rischia di innescare uno tsunami sociale dagli effetti imprevedibili”.