Oggi a Melfi si è tenuto un incontro tra la direzione aziendale di Fca e i sindacati di categoria Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf per discutere della situazione industriale alla luce del piano industriale 2018-2022 e della prossima dismissione produttiva della Punto. “Alla luce di questi due importanti e contrastanti elementi – si legge in una nota diffusa dai sindacati – è scaturita la necessità, a fronte di una dichiarazione di esubero di 1.640 unità, di sottoscrivere un accordo sindacale relativo all’uso della cassa integrazione straordinaria la cui causale è ‘contratto di solidarietà’, che partirà dal 23 luglio e terminerà il 31 gennaio 2019”.
“Il contratto di solidarietà – precisano i sindacati – interesserà 5.857 lavoratori a rotazione, su una platea complessiva di 7.400, con una possibile riduzione media dell’orario di lavoro del 28 per cento. I lavoratori esclusi dal Cds sono tutte quelle figure professionali, comunicate dalla direzione aziendale, considerate infungibili a fronte del possibile piano di ristrutturazione e del prosieguo produttivo legato ai modelli Jeep e 500X che registrano una forte crescita, del 26 per cento la Jeep Renegade e del 7 per cento la 500X”.
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I sindacati, “nel prendere atto della necessità dell’uso dell’ammortizzatore sociale al fine di tutelare e garantire gli attuali livelli occupazionali”, considerano il ricorso ai contratti di solidarietà “necessario, ma al contempo la breve durata dell’ammortizzatore ha un significato ben preciso, ovvero quello di poter dire che Melfi attraverso il nuovo piano industriale – annunciato il 1° giugno dall’ad Marchionne – ha un futuro industriale e che i sacrifici dei lavoratori di Melfi possono trovare una prima risposta attraverso l’affermazione del lavoro, degli investimenti e soprattutto della centralità strategica ed industriale all’interno del gruppo Fca”.
“Sicuramente saranno sei mesi complicati, ma a differenza del passato, questa volta intravediamo già una luce che è sinonimo di continuità produttiva e di un nuovo impulso industriale, a partire dallo sviluppo dell’ibrido e della possibile allocazione di una nuova vettura da produrre a Melfi. L’accordo sottoscritto in data odierna prevede una equa rotazione tra i lavoratori, attraverso anche la verifica bimestrale delle percentuali e dei lavoratori coinvolti, e la completa maturazione dei ratei e ciò consentirà una minore perdita salariale dei lavoratori”.
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“Saremo, dunque, pronti alle prossime e nuove sfide industriali attraverso anche un programma corposo di formazione che coinvolgerà i lavoratori di Melfi affinché si possano costruire le future basi di sviluppo del nostro stabilimento e complessivamente della tenuta sociale del nostro territorio. Infine la firma del Cds in maniera unitaria, anche da chi in questi anni ha sempre osteggiato gli altri con annunciazioni di streghe, di licenziamenti e di ipocrisie, ci rallegra in quanto a differenza delle chiacchiere, il tempo è sempre galantuomo e detta inesorabilmente la realtà dei fatti. Il nostro auspicio è che, in questa fase complicata ma fondamentale per il futuro, tutti possano assumersi le proprie responsabilità affinché si possa davvero preservare il bene dei lavoratori. Noi come sempre lavoreremo nella unica direzione che conosciamo: il lavoro e i lavoratori”.