Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, sottolinea che “c’è ancora molta strada da fare per realizzare un’effettiva parità di genere, sia nel mondo del lavoro, sia nelle istituzioni. Nonostante i progressi e le conquiste degli ultimi decenni permangono disparità incompatibili con l’idea di una società aperta, inclusiva e solidale in cui le donne siano, non comparse, ma protagoniste attive. I dati Istat sono la perfetta fotografia di un paese che non è fatto per le donne: si riducono le assunzioni nonostante il jobs act, l’occupazione femminile ristagna, aumentano le donne scoraggiate, mentre resta difficile conciliare tempi di vita e tempi di lavoro per la perdurante carenza di servizi socio-assistenziali”.
“La fredda realtà dei numeri – continua il segretario della Cisl – dimostra che l’occupazione femminile non cresce con gli incentivi perché altri sono gli ostacoli che impediscono alle donne di realizzarsi nel mondo del lavoro. Senza un nuovo modello di welfare al passo con le mutate esigenze di una società in cui convivono nuove e vecchie fragilità le donne avranno sempre più difficoltà a realizzarsi come cittadine attraverso il lavoro e ad offrire il proprio contributo alla crescita economica della regione”.
“È per questo – evidenzia Falotico – che la Cisl considera prioritario intervenire sulla rete dei servizi sociali, dagli asili nido all’assistenza domiciliare per i non autosufficienti, che riduca il peso delle cure parentali, oggi tutto o quasi sulle spalle delle donne. Questa giornata non sia dunque la consueta passerella di buone intenzioni ma l’occasione per ribadire che parità significa partecipare attivamente alla vita economica, politica e sociale della regione. La festa della donna, quindi, da celebrazione simbolica deve diventare momento di confronto per costruire, attraverso l’impegno quotidiano di tutti, una società più equa che sappia valorizzare la diversità delle donne e metterla al servizio di un nuovo modello di sviluppo, meno egoista e più inclusivo”.
“La centralità sociale della donna, però, passa anche attraverso la presenza nei luoghi della partecipazione democratica”, ammonisce il segretario della Cisl, secondo cui “l’inconcepibile anomalia di essere l’unica regione italiana a non avere donne in consiglio regionale, come ha rimarcato nei giorni scorsi anche la presidente della Camera Boldrini, è un grave vulnus nella vita e per la credibilità delle istituzioni democratiche, oltre che un’evidente distorsione nella rappresentanza della società lucana”.