“I recenti dati sulla povertà diffusi dall’Istat mettono in discussione l’ottimismo ostentato dal presidente Pittella sulla presunta e auto-attribuita capacità della Regione Basilicata di spendere in modo efficace le risorse comunitarie della programmazione 2014-2020”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, che aggiunge: “Da anni invochiamo un serio monitoraggio della spesa in grado di misurare la qualità della spesa in termini di posti di lavoro creati. La verità è che la narrazione ottimistica del governatore non trova riscontro se non in maniera molto parziale nei principali indicatori economici regionali che, al contrario, raccontano di una situazione economica e sociale ancora precaria e fortemente, anzi troppo, dipendente dalle performance di alcuni specifici settori produttivi, come l’industria automotive e le estrazioni petrolifere”.
Per il segretario della Cisl “dopo la doccia fredda del rapporto sull’economia lucana pubblicato nei giorni scorsi dalla Banca d’Italia, rapporto che fotografa un’economia in via di rallentamento, ci saremmo aspettati un po’ più di sano realismo dal gruppo dirigente della Regione. È opportuno ricordare che nel 2017, secondo Bankitalia, l’economia lucana è cresciuta in maniera modesta e, fatto ancor più grave, si è interrotta la fase di crescita dell’occupazione del triennio precedente, mentre le esportazioni hanno innescato la retromarcia in controtendenza rispetto al Mezzogiorno e al resto d’Italia. Trend che mal si conciliano con l’immagine efficientistica che emerge dalle recenti riunioni dei comitati di sorveglianza dei fondi comunitari”.
“Se la Regione Basilicata ha tutta questa capacità di spendere e bene, come dice, le risorse europee – si chiede Gambardella – come si spiegano disoccupazione e povertà, specie per le fasce più giovani della popolazione lucana? È lecito a questo punto domandarsi quali siano i reali beneficiari delle risorse comunitarie posto che disoccupati e poveri non registrano da tempo miglioramenti nelle proprie condizioni di vita. Per questo – conclude il segretario della Cisl – consideriamo essenziale il ruolo dell’osservatorio regionale sul mercato del lavoro quale fondamentale strumento di monitoraggio e analisi in grado di misurare la reale ricaduta della programmazione sulla vita dei cittadini”.