“L’ennesima bacchettata della Corte dei Conti alla Regione Basilicata, questa volta per il modo disinvolto di utilizzare i fondi comunitari per il finanziamento di provvedimenti che non hanno certo la natura di investimenti strutturali, conferma quanto la Cisl sostiene da tempo, vale a dire la necessità di un rigoroso sistema di monitoraggio in grado di misurare la qualità della spesa in termini di posti di lavoro creati e impatto sul potenziale produttivo”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, aggiungendo che “tale monitoraggio non può che prevedere il concorso delle organizzazioni, di tutte e non solo di alcune, che compongono il partenariato economico e sociale in seno alle singole autorità di gestione, contrariamente a quanto avvenuto in recenti occasioni”.
Per il segretario della Cisl “quanto emerge dal dossier della magistratura contabile è preoccupante perché indica un’evidente distorsione nell’utilizzo dei fondi europei e delle quote di cofinanziamento, destinati sempre più a finanziare capitoli di spesa corrente invece che investimenti strutturali e progetti in grado di incrementare la capacità del tessuto produttivo regionale di generare valore aggiunto e occupazione. Del resto – prosegue Gambardella – sono i principali indicatori economici a dirci che la ripresa economica nella nostra regione, dopo l’iniziale entusiasmo, ha perso progressivamente slancio, confermando il quadro di una situazione economica e sociale ancora precaria nei numeri, molto superficiale nei suoi effetti e fortemente polarizzata su automotive e petrolio”.
“Solo la presenza di un partenariato economico e sociale forte e autorevole dentro le singole autorità di gestione – continua il segretario della Cisl – può assicurare l’esercizio di quella fondamentale funzione di controllo su come vengono impiegati i fondi europei, con quali priorità e obiettivi e soprattutto con quale impatto sulle principali variabili economiche e sociali di contesto. In questo – conclude Gambardella – l’opera meritoria della Corte dei Conti, che pure va sostenuta, in una situazione di normalità deve considerarsi come l’ultima istanza e non come la prassi ordinaria”.