Il lavoro agroalimentare nell’Italia che resiste al coronavirus

In queste giornate convulse sento a nome di tutta la Fai Cisl il dovere morale e civico di ringraziare le donne e gli uomini che stanno tenendo in piedi l’Italia. Su tutti, gli operatori sanitari: medici, infermieri, farmacisti etc. per l’ardua missione che stanno svolgendo in un momento di grande difficoltà per il Paese. E poi i trasportatori e gli addetti alla logistica che assicurano la circolazione delle merci, sopratutto medicinali e strumenti sanitari; i dipendenti dei supermercati che restando aperti ci consentono di acquistare i beni di prima necessità; i lavoratori dei servizi essenziali e delle grandi infrastrutture di rete come luce, acqua e gas; gli operatori della sicurezza e i tanti volontari della protezione civile; gli insegnanti che si sono caricati sulle spalle il diritto al futuro dei nostri ragazzi mettendo in piedi in poco tempo nuove forme di trasmissione del sapere.

Sono i piccoli grandi eroi del nostro tempo: spina dorsale di un Paese, spesso vittima di narrazioni stereotipate e, al contrario, capace di grandi slanci. Un Paese che resiste – resiliente – fatto di gente normale che fa il suo dovere fino in fondo, con abnegazione e senso di responsabilità.

Tra loro c’è una categoria di lavoratrici e lavoratori di cui spesso ci dimentichiamo: sono coloro che lavorano nella filiera agroalimentare italiana – oltre 1 milione e mezzo di addetti in tutta Italia – che senza sosta consentono agli italiani di procurarsi beni fondamentali: acque minerali, pane, pasta, latte, uova, formaggi, salumi, carne, pesce, ma anche dolci, biscotti, cioccolato, gelati e il cibo per i nostri animali. Anche nelle tante industrie lucane di trasformazione alimentare, così come nei piccoli laboratori artigianali, in queste ore difficili migliaia di lavoratori, spesso madri e padri di famiglia, pur vivendo nella paura quotidiana del contagio, continua a rifornire i negozi del cibo che ci consente di sopravvivere. Del resto, nonostante gli assalti ingiustificati che si sono registrati in alcuni supermercati, dopo sole 48 ore tutti i negozi sono stati riforniti e sono tornati alla normalità.

Ecco, in questo tempo straordinario, ci assicurano quel briciolo di normalità che ci consente di andare avanti; che consente a tutto il sistema paese di affrontare una sfida storica che segnerà in maniera indelebile la nostra vita collettiva, spero in meglio. Mi auguro che quando saremo usciti da questa emergenza non ci dimenticheremo dei nostri piccoli grandi eroi, perché dalle loro mani e dalla loro sapienza dipendono il nostro presente e il nostro futuro.

Vincenzo Cavallo
Segretario generale della Fai Cisl Basilicata

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