Indotto Eni, Cgil Cisl Uil alla Regione: “Subito tavolo della trasparenza o Val d’Agri polveriera sociale”

“Bardi e Cupparo convochino subito il tavolo della trasparenza o la Val d’Agri diventerà una polveriera sociale”. I segretari di Cgil Cisl Uil di Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli intervengono sulla situazione che si sta determinando nel distretto petrolifero della Val d’Agri e puntano il dito contro la Regione e contro quelle associazioni di categoria che si accontentano di soluzioni temporanee. “Troviamo sorprendente che si valutino in modo positivo soluzioni provvisorie e pasticciate che risolvono i problemi solo ‘temporaneamente’ e che nella pratica eludono sia le norme e le prassi consolidate sia i luoghi e i modi per affrontare i problemi”.

Per i tre segretari “non ha senso fare ricorso a fantasiose formule alternative quando, come nel caso dell’indotto Eni, il luogo deputato ad affrontare tali controversie è il tavolo della trasparenza che il presidente Bardi e l’assessore Cupparo si ostinano inspiegabilmente a non convocare, salvo poi adottare delle procedure surrogate che alimentano le incertezze e le ambiguità dando spunto alle strumentalizzazioni di alcune forze politiche e non solo. Chi davvero è animato dal buon senso e dalla buona volontà non chiede di far ricorso a soluzioni estemporanee e improvvisate ma, al contrario, si batte per dare struttura e più efficacia ad un sistema che garantisca relazioni industriali certe e regolate”.

“La verità è che ci troviamo di fronte all’ulteriore prova dell’assenza di una politica industriale che affronti i temi dello sfruttamento dei giacimenti e con esso dell’occupazione, dell’ambiente e delle relazioni industriali nel centro olio di Viggiano e delinei una strategia che sostenga gli investimenti sulla transizione energetica. Agli smemorati vogliamo ricordare che il patto di sito e il tavolo della trasparenza sono gli strumenti voluti, dopo lunghe lotte, da Cgil, Cisl e Uil di Basilicata per dare certezze occupazionali e relazionali ai lavoratori del Cova, sono strumenti che con il rinnovo della concessione dovranno essere aggiornati e migliorati e non si può accettare che possano essere sostituiti da accordicchi improvvisati dalla durata e dalla tenuta incerte. Chi dovesse pensare questo sta negando otto anni di lotte e conquiste del sindacalismo confederale lucano”.

“Nel frattempo la fiammata che si è verificata oggi al centro olio di Viggiano, con la fuoriuscita di fumi e odori nauseabondi secondo le testimonianze di cittadini e lavoratori, rappresenta l’ennesimo monito di una situazione che non può essere ulteriormente rinviata perché mette in evidenza come anche il tema della sicurezza e della prevenzione negli impianti di estrazione sia di assoluta priorità. Non servono interventi tampone ma una strategia a lungo termine che porti la Basilicata verso la riconversione degli impianti, ormai vetusti e pericolosi, e verso la transizione energetica. La risorsa petrolio in Basilicata non può essere trattata come è stato fatto fino a oggi. Si convochi con immediatezza il tavolo della trasparenza e si pretenda da Eni il rispetto per la salute dei lucani e per la tutela dell’ambiente”, concludono Summa, Gambardella e Tortorelli.

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