In vista dell’incontro convocato per domani, 8 gennaio, alle 15, nella sala Verrastro, dall’assessore regionale all’ambiente, Francesco Pietrantuono, il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, interviene sulla vertenza degli interinali dell’Arpab. “Abbiamo finora evitato dichiarazioni a mezzo stampa nella consapevolezza che siamo di fronte ad una vicenda particolarmente complessa in cui si intersecano questioni di natura strettamente giuridica e scelte politiche adottate in passato non sempre con la necessaria ponderazione. Per questo abbiamo preferito incontrare i lavoratori, insieme alla Cisl Fp e alla Felsa, per avere una mappa completa della situazione e impostare una strategia in grado di coniugare le necessarie e irrinunciabili attività di monitoraggio ambientale e tutela del territorio con la ripresa del lavoro per questi lavoratori”.
Per il segretario della Cisl “anche in questo caso siamo di fronte agli effetti di un provvedimento, il cosiddetto decreto dignità, che per la foga riformatrice del governo, è stato mal congegnato senza alcun confronto con le parti sociali, col risultato di aver determinato più problemi che soluzioni al tema spinoso della precarietà. Nella fattispecie, oltre a gettare nello sconforto 58 somministrati, tutti titolati e qualificati, ora il rischio è di mettere a repentaglio la continuità delle attività di monitoraggio ambientale condotte dall’Arpab in un territorio delicato come la Val d’Agri; eventualità che riconsegnerebbe di fatto nelle mani delle compagnie petrolifere il sistema di monitoraggio ambientale nelle aree interessate dalle estrazioni e dalla lavorazione del greggio”.
“Per la Cisl – continua Gambardella – il masterplan non può essere messo in discussione perché significherebbe la perdita di posti di lavoro e la paralisi sostanziale dell’ente che, come è noto, con le attuali risorse umane e finanziarie non sarebbe in grado di assicurare una capillare attività di monitoraggio. Per questo riteniamo, dopo un’attenta analisi, che nell’immediato una soluzione praticabile il sia prolungamento dei contratti propedeutici alla completa istituzionalizzazione in seno all’Arpab delle attività facenti capo al masterplan, con la conseguente previsione di ampliamento della dotazione organica dell’ente attraverso la contestuale programmazione di procedure concorsuali finalizzate a strutturare l’Arpab in funzione delle nuove e necessarie attività di controllo richieste dalle organizzazioni sindacali e dalle comunità locali, individuando le risorse necessarie nel plafond delle royalties che, è utile ricordare, sono compensazioni economiche erogate dalle compagnie per il danno ambientale arrecato dalle estrazioni petrolifere ai territori interessati”.
“Aver dirottato le royalties per finanziare la spesa corrente – conclude il segretario della Cisl lucana – è stata una scelta che oggi si sta rivelando sbagliata e di corto respiro. Riportare tali risorse nel loro alveo naturale, vale a dire le attività di monitoraggio e risanamento ambientale, dovrebbe essere il primo punto dell’agenda politica del prossimo governo regionale”.