Invecchiamento attivo e in salute, opportunità di futuro per la Basilicata

Se l’età media è destinata a crescere in Italia dai quasi 45 anni nel 2017 agli oltre 50 nel 2065, saranno tutte le regioni meridionali a caratterizzarsi per gli incrementi maggiori, particolarmente forti in Campania e Basilicata. Dall’indagine demografica dell’Istat è evidenziato che in nessun caso il Mezzogiorno, e in esso la Basilicata, potrà intraprendere un percorso di crescita demografico: il futuro che ci attende è quindi di bilancio demografico negativo, con una popolazione che invecchia progressivamente, in assenza di un adeguato tasso di sostituzione con in nuovi nati.

Nel 2065 le proiezioni Istat ci dicono che la Basilicata sarà la seconda regione più vecchia d’Italia dopo il Molise. Diventa quindi cruciale e non rinviabile disegnare un insieme di politiche che investano risorse e servizi sull’invecchiamento attivo della popolazione e su un invecchiamento in buona salute per evitare il collasso del bilancio sanitario. Per la Cisl questa è l’unica strada praticabile se si vuole andare nella direzione di una futura società sostenibile.

Per questo motivo il Centro Studi Cisl Basilicata ha realizzato un documento denominato “Proposte per un welfare regionale diffuso sul territorio e per tutte le fasi della vita” che per gli anziani prevede di intervenire con decisione e coraggio nell’ambito della non-autosufficienza, fenomeno che coinvolge in Basilicata una platea potenziale di circa 30 mila persone anziane sole e che assume sempre maggiore rilievo proprio in ragione dell’invecchiamento della popolazione.

Le criticità del sistema di cura nella nostra regione messe in evidenza dalla pandemia sono dipese soprattutto dal fatto che in Italia c’è un’insufficiente organizzazione dell’assistenza territoriale e domiciliare e una carenza delle forme di accreditamento che non puntano alla qualità della vita delle persone anziane nelle strutture.

Va perciò potenziato, riorganizzato e ristrutturato l’intero sistema di welfare socio sanitario in modo da garantire la valutazione multidisciplinare, la presa in carico delle persone e prestazioni sulla base di progetti personalizzati, favorendo le iniziative di prevenzione, la permanenza al domicilio e il sostegno ai caregivers, la continuità assistenziale e la qualità dell’assistenza nelle strutture residenziali.

A proposito del caregiver, la Cisl Basilicata propone una legge regionale che riconosca tale figura “in quanto componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari”. La legge dovrebbe prevedere una rete di sostegno al caregiver familiare nell’ambito del sistema integrato dei servizi regionali, anche con l’obiettivo di rendere più qualificato l’impegno offerto.

Fare anche il punto sui rischi di salute cui vanno incontro i caregiver nella nostra regione rappresenta un ulteriore impegno che occorre assumere per poter orientare gli interventi sanitari a tutti i livelli: dalla prevenzione alla diagnosi, dalla cura alla riabilitazione.

Enzo Zuardi
Segretario generale Fnp Cisl Basilicata

Luana Franchini
Responsabile Centro Studi Cisl Basilicata

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