“No alle long list in campagna elettorale”. Duro affondo del segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, contro una recente delibera dell’agenzia regionale Lab con la quale l’ente regionale prolunga la validità delle vigenti graduatorie in attesa di una nuova graduatoria per l’attivazione di rapporti di collaborazione. Il segretario della Cisl parla di “strumento ingiusto e inadeguato, specie a pochi mesi dalle elezioni regionali, circostanza che alimenta più di qualche ragionevole sospetto sulla ‘tempestività’ della decisione”, osserva Gambardella che si chiede: “È questo ciò che intendeva il governatore Pittella quando parlò di creazione di nuovi posti di lavoro nella pubblica amministrazione per aggredire il dramma della disoccupazione giovanile?”.
[alert-note] Già l’anno scorso Gambardella condannò l’uso delle long list da parte della Lab.[/alert-note]
“Mentre il governo nazionale, avendo constatato che il lavoro precario non consente l’emancipazione dei giovani e non garantisce un reddito dignitoso, annuncia una stretta ai contratti a termine, la Lab, agenzia della Regione Basilicata che, in quanto ente pubblico, dovrebbe definire le politiche attive del lavoro, in controtendenza rispetto a tutto ciò che sarebbe necessario e dovuto, alimenta il precariato lavorativo, rendendo sistematica la flessibilità dei contratti di lavoro. Infatti, dopo aver attinto alle discutibili e ultra datate long list per l’assunzione di 40 persone nel novembre 2017 e nello scorso mese di gennaio, con deliberazione del direttore generale n. 22 del 17 maggio 2018, mediante un atto di indirizzo politico-amministrativo ha reso vigenti per altri 24 mesi le graduatorie, altrimenti dette long list, per l’attivazione di rapporti di collaborazione per l’ esecuzione di programmi ed operazioni in corso di realizzazione da parte dell’agenzia”.
“Una scelta – attacca il segretario della Cisl – che appare surreale alla luce del recente accordo per il passaggio del personale dei centri per l’impiego nei ruoli della Regione Basilicata e in considerazione del fatto che il massimo ente regionale non ha ancora ben definito i compiti della Lab nella nuova architettura dei servizi per l’impiego. Ragion per cui – conclude Gambardella – sussistono valide motivazioni, di ordine amministrativo e morale, affinché si ponga definitivamente fine all’abuso delle long list, strumento che nel corso dei decenni ha distrutto intere generazioni di giovani, prima illusi dalla chimera del posto pubblico e poi licenziati o al massimo ‘esternalizzati’ in società private”.