Torna a farsi sentire la voce dei lavoratori socialmente utili della Basilicata che, stando a quanto denuncia il segretario della Cisl, Enrico Gambardella, non ricevono la paga dal 1° gennaio. Una platea storica, quella degli Lsu, che conta ancora circa 400 persone alle dipendenze di varie amministrazioni locali per l’espletamento in economia di numerosi servizi: dalla raccolta dei rifiuti alla manutenzione del verde pubblico. Il tutto per un modesto “salario” di 500 euro mensili senza contributi previdenziali. Si tratta di uno zoccolo duro che sopperisce da oltre 15 anni alle carenze strutturali delle piante organiche per effetto dei tagli ai trasferimenti e del blocco delle assunzioni negli enti locali.
Per Gambardella “quella degli Lsu è la platea dei dimenticati da tutti che ogni anno deve rivendicare il diritto alla modesta paga che per le ragioni più svariate arriva sempre in ritardo. Questa volta dalle nostre verifiche risulterebbe che i mandati di pagamento sono stati fatti ma mancherebbero i liquidi per pagare i lavoratori. Eppure la platea degli Lsu è ben presente nei Comuni per svolgere in assoluta economia tutte quelle attività che le amministrazioni non sarebbero altrimenti in grado di espletare per mancanza cronica di personale o perché l’affidamento a ditte esterne sarebbe troppo oneroso per il bilancio comunale”. Secondo il segretario della Cisl “l’emergere di nuove platee di precari e disagiati non deve far dimenticare chi nel limbo della precarietà vive in alcuni casi da più di 15 anni, a fronte di una paga modesta e senza copertura contributiva”.