L’ufficio lavoro passa al dipartimento Attività produttive

Il segretario generale della Cisl Basilicata Nino Falotico accoglie positivamente la decisione della giunta regionale di trasferire l’ufficio lavoro dal dipartimento Formazione al dipartimento Attività produttive. “Per una volta – commenta il leader della Cisl lucana – ci sia concesso di dire che si tratta di un provvedimento a lungo invocato dalla Cisl e che per troppi mesi è rimasto nel cassetto della giunta regionale per incomprensibili ragioni. La spallata decisiva per forzare le residue resistenze al trasferimento delle competenze alle Attività produttive è arrivata proprio durante il recente congresso della Cisl nel corso del quale, dopo la minaccia del ricorso alla sciopero generale, è stato lo stesso presidente De Filippo a comunicare pubblicamente di aver ottenuto le dimissioni del dirigente generale del Lavoro. La decisione della giunta va dunque nella giusta direzione e conferma che la Cisl aveva visto bene”.

DSC_0367Per Falotico “in questa fase di fortissima crisi economica, con i suoi pesanti risvolti sociali, puntualmente evidenziati dai recenti dati sulla povertà, si imponeva infatti un deciso cambio di passo e, soprattutto, il definitivo superamento di quella logica burocratica e formalistica di affrontare le problematiche del lavoro e in particolare degli ammortizzatori sociali che sovente ha finito per prevalere sulla sostanza dei problemi, col risultato di aggiungere al dramma della perdita del lavoro, la beffa di accanite e ingiustificabili trafile burocratiche per l’ottenimento del diritto agli ammortizzatori sociali. Il trasferimento delle competenze di per sé non è una politica del lavoro – precisa il segretario della Cisl – ma può contribuire a rendere più praticabile una politica orientata al reinserimento occupazionale di chi ha perso il lavoro e l’inserimento di chi è alla ricerca di una prima occupazione attraverso un mix di misure per l’orientamento, la formazione e la riqualificazione professionale, il potenziamento dell’apprendistato e l’istituzione di un reddito di inserimento o reinserimento che consenta a chi è senza lavoro di poter sostenere economicamente sé stesso e la propria famiglia”.

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