The European House Ambrosetti in suo recente studio prevede per il 2020 una riduzione del Pil nazionale del 7,5%. Questo vuol dire che ci troveremo di fronte al quinto peggior anno per crescita da oltre 150 anni. L’Italia ha fatto peggio tra il ‘43 e il ‘45 e nel 1867 in cui si combatteva la terza guerra d’indipendenza. Quindi ci muoveremo in uno scenario post bellico. Naturalmente tutto questo si verificherà nell’ipotesi che la fase 2 si sviluppi in maniera ordinata e che non si verifichino pericolose marce indietro. Nello stesso studio si prospetta per la Basilicata una contrazione del Pil del 6,8%, con il solo settore agroalimentare che dovrebbe rimanere in campo positivo con +1,7%, mentre altri settori strategici segneranno il passo: automotive (-24,3%), industria estrattiva (-9,2%), servizi (-3,9%) e altra manifattura (-3,3%). Dobbiamo ricordare che nel 2019 non eravamo riusciti a recuperare la capacità di Pil precedente alla crisi del 2009.
Vista la situazione la Commissione europea ha apportato modifiche ai regolamenti dei fondi strutturali e di investimento per rendere il loro utilizzo più elastico e per ampliare le possibilità di spesa. Ad esempio, si può modificare la destinazione delle risorse (8% tra priorità e fino al 4% dei programmi) senza inviare i programmi a Bruxelles per l’approvazione, ma soltanto passando dai comitati di sorveglianza. Relativamente al Fesr si introduce l’importante possibilità di utilizzare le risorse per sostenere il capitale circolante delle Pmi o per il sostegno del sistema sanitario. I fondi, ricevendo gli anticipi dalla Commissione europea, consentiranno una relativa immediata disponibilità di risorse.
Naturalmente le Regioni svolgeranno un ruolo fondamentale nell’utilizzo di queste possibilità. In questi giorni sono giunti a conclusione i lavori del tavolo del partenariato economico-sociale della Regione Puglia, svoltosi in video conferenza, con cui si è andata a completare la fase di confronto e di condivisione sulla manovra del governo regionale per fronteggiare le negative ripercussioni sul tessuto economico e produttivo a causa del diffondersi dell’epidemia. L’impegno economico sarà imponente: 665 milioni di euro da immettere nel sistema per rilanciare le attività economiche, al fine di consentire a imprenditori, Pmi, commercianti, professionisti e partite Iva di far fronte a questa situazione per il tempo necessario alla ripresa dell’economia.
Per la Basilicata al momento non si hanno notizie di una convocazione specifica del partenariato. Ricordo che già nel febbraio scorso, in occasione degli Stati generali del lavoro, le organizzazioni sindacali e datoriali lucane avevano evidenziato una scarsa condivisione delle iniziative da parte della giunta regionale. È opinione comune che l’attuazione efficace ed efficiente delle azioni sostenute dai fondi strutturali dipende dalla buona governance e dal partenariato tra tutti gli attori territoriali e socio-economici più rappresentativi che intervengono attivamente nelle varie fasi della programmazione: preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi operativi.
È necessario individuare in maniera puntuale le risorse finanziarie, le destinazioni e gli obiettivi delle diverse azioni frutto di un piano strategico condiviso nelle sedi opportune. Le risorse europee dovrebbero essere spese in modo complementare rispetto ad altre misure. Di grande rilievo è la possibilità d’intervento sui servizi di contrasto della povertà e della marginalità e sul sistema sanitario. Per questi casi essenziali sarebbe d’obbligo che, oltre ad una risposta emergenziale, venga rafforzata la logica di più ampio respiro, in modo da trovarsi a fine crisi orientati verso un effettivo rafforzamento dei sistemi, azione che è propria dei fondi strutturali. Inoltre visto che si sta sviluppando un orientamento che vede le risorse attualmente disponibili più indirizzate a fronteggiare l’emergenza soprattutto alle persone, è necessario che quelle della prossima programmazione 2021-2027 siano più orientate alla ripresa economica.
Gennarino Macchia
Segretario generale aggiunto della Cisl Basilicata